Alluvione. Acqua alta al Paolo Merlo

La Nuova Sardegna – Andrea Nieddu

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Smottamenti al cimitero. Numerosi interventi di soccorso e ripristino

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montella_lucaLA MADDALENA – Stato di calamità naturale. Lo chiede il sindaco Luca Montella per l’isola colpita profondamente dal passaggio del ciclone Mediterraneo. La Maddalena ha registrato la massima concentrazione di pioggia caduta. 175 millimetri in sette ore. Un mare di acqua che ha sommerso il paese. Per fortuna il piano di allerta ha funzionato. Le persone sono rimaste a casa, dai piani terra si sono spostati ai piani superiori.

Nelle prime ore di giovedì tutto è filato liscio. La situazione è peggiorata nella tarda serata. Intorno alle 23.30 le precipitazioni sono diventate più intense e sono triplicate le segnalazioni e le richieste d’aiuto. L’intervento più significativo si è verificato all’ospedale Paolo Merlo. L’acqua filtrata dal tetto ha allagato il reparto di Medicina, la Camera Iperbarica, il reparto di Oncologia e il Pronto Soccorso. La Asl ha disposto il trasferimento a scopo precauzionale di alcuni pazienti. Anche il centro dell’isola è finito sott’acqua. Allagate cantine, seminterrati, locali commerciali. Saltati tutti i tombini. Problemi anche al cimitero, dove si è verificato lo smottamento dei terreni in cui sono seppelliti i defunti. Un metro e sessanta il livello dell’acqua registrato nel quartiere di Padule. Allagato il piano seminterrato dal palazzo della Asl, adibito ad archivio e deposito. Due le corse Delcomar per Palau sospese.

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Alluvione. Olbia, indagine sul ponte Siligheddu

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Aperta una inchiesta della Procura di Tempio

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OLBIA – Mentre la Procura di Tempio chiede alle forze dell’ordine di indagare sul caso del ponte sul rio Siligheddu, a Olbia sbarca il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: incontrando la Giunta Pigliaru l’esponente del governo annuncia la tolleranza zero contro gli abusi edilizi. «Mai più condoni», promette: il Parlamento varerà un fondo per finanziare le demolizioni. Confermato il piano da 81 milioni per il riassetto idrogeologico: in pratica gli stessi soldi promessi per l’alluvione del 2013 e mai arrivati nell’Isola.

Il titolare dell’Ambiente ha così assicurato che appena finita la ricognizione dei danni il consiglio dei ministri valuterà il riconoscimento dello stato di calamità naturale, e ha annunciato che non ci saranno mai più condoni edilizi nelle zone pericolose del Paese: anzi, nel collegato ambientale c’è un fondo di 22 milioni che i sindaci possono usare per demolire gli edifici abusivi e che lo stesso Galletti ha invitato a utilizzare impegnandosi a rifinanziarlo se andasse esaurito.

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