Armi dallʼItalia allʼUcraina. Il documento classificato come “segretissimo”

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ANSA“Segretissimo”. Così è stato classificato il documento che contiene lʼelenco completo di uomini e mezzi militari inviati dallʼItalia in aiuto allʼUcraina. Il Copasir, (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), conferma: il ministro Guerini ha riferito al Comitato per la sicurezza della Repubblica che allʼunanimità ha deliberato di secretare gli atti.

La prassi prevede 4 livelli di di sicurezza per proteggere materiali e documenti sensibili: “Riservato”, “Riservatissimo”, “Segreto” e “Segretissimo”.

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Di che armi si parla?

Sono le armi più richieste dagli ucraini per fermare le colonne corazzate di Mosca. L’Italia sta decidendo quale modello fornire. Il nostro esercito dispone di “Panzerfaust 3”: razzi senza sistema di guida e con portata ridotta che pure la Germania consegnerà a Kiev. Ma abbiamo anche i più sofisticati e potenti “Spike”, considerati i migliori missili anti-tank esistenti. Ma la cessione all’Ucraina di questi armamenti richiede però l’autorizzazione di Israele, il Paese produttore.

La veterana dei campi di battaglia è la mitragliera MG-42/59. La famosa mitragliatrice tedesca della seconda guerra mondiale, aggiornata nel 1959 dalla Nato e in servizio oggi con molti eserciti: in teoria può sparare fino a 1.000 colpi al minuto. Semplice e robusta, i soldati italiani l’hanno usata in Iraq e Afghanistan. Saranno consegnate scorte di munizioni 7,62 Nato, perché l’Ucraina ha soprattutto proiettili di origine sovietica.

Un altro grande vecchio dei conflitti è la versione moderna della mitragliatrice americana della seconda guerra mondiale, chiamata “pesante” perché il calibro 12,7 perfora anche le corazze dei blindati leggeri russi: a mille metri di distanza “buca” una lastra d’acciaio spessa un centimetro. I soldati italiani le hanno impiegate soprattutto a bordo dei veicoli Lince in Afghanistan. Pure in questo caso, saranno consegnate le munizioni standard Nato.  

Infine, ci sono gli apparati elettronici che servono a individuare e neutralizzare ordigni nascosti nel terreno. Sono stati fondamentali in Afghanistan per contrastare le trappole esplosive dei talebani e gli artificieri italiani sono ritenuti molto esperti in queste tecniche. In Ucraina adesso si segnala l’uso di “cluster bomb” russe che disperdono granate e mine sul terreno per ostacolare i movimenti della resistenza: armi che mettono a rischio la popolazione civile. 

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