Audio con frasi sessiste. Truzzu stronca il candidato del centrodestra in Gallura

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REDAZIONEUn caso che fa discutere e che mette al centro delle polemiche l’attuale campagna elettorale di centrodestra del Nord Sardegna, riportato oggi dai quotidiani sardi. Sei ragazze in minigonna come strategia per richiamare l’attenzione degli elettori in incontri politici e affermazioni sessiste: il tutto in un audio divenuto virale che agita quest’ultima parte della campagna elettorale in Sardegna, dove si vota domenica 25 febbraio per eleggere il presidente e il consiglio regionale.

Il vocale privato viene attribuito al candidato di centrodestra del nord Sardegna, Pietro Pinna, esponente della Dc per Rotondi che parlava di incontri elettorali con donne in abiti provocanti. Ma a prendere le distanze da quanto sta accadendo è lo stesso candidato presidente del centrodestra, Paolo Truzzu, che bolla quell’audio come “imbarazzante e sgradevole. Parole inaccettabili, pronunciate da chi si sottopone al giudizio degli elettori per amministrare la Sardegna. E soprattutto inaccettabili per l’uso vergognoso del corpo della donna come merce elettoraleafferma TruzzuIn questo campo mi considero al di sopra di ogni sospetto, avendo una splendida famiglia composta da tre donne (moglie e due figlie) e avendo una donna eccezionale come capo di partito, oltre ad aver presentato una squadra di candidate di qualità che mi sostiene in questa competizione elettorale. Prendo le distanze con decisione da questo inqualificabile comportamento e sono certo che i sardi sapranno distinguere le responsabilità personali dalle ridicole strumentalizzazioni, queste sì un insulto all’intelligenza degli elettori“.

Non è goliardia. Non è uno scherzo come dice oggi la destra cercando di minimizzare e non fa ridereattacca invece la senatrice sarda del Movimento 5 Stelle, Sabrina LicheriSei donne usate come esche in una competizione elettorale: sembra incredibile e una boutade invece è il prodotto di una subcultura maschilista, retrograda e sessista che non va promossa ma combattuta ogni giorno”.

Per la senatrice, “una compravendita basata sull’idea che l’elettore sia un idiota che va circuito con una esposizione di corpi femminili visti come pezzi singoli. La cosa che fa molto pensare è che non c’è vergogna, anzi il candidato si vanta della sua trovata e della sua ‘strategia’“.

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