
Barracelli. Il giornalista Mauro Pili, ha preso un granchio

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REDAZIONE – (Molto brevemente e ragionevolmente:) La cancellazione delle Compagnie Barracellari in Sardegna, così come paventato, in modo peraltro allarmante, dal giornalista Mauro Pili nel suo comunicato del 4 aprile u.s. appare giuridicamente inverosimile e improbabile.
La Regione Autonoma della Sardegna, infatti, nell’esercizio delle potestà in materia di polizia locale e rurale (Compagnie Barracellari) ad essa attribuite dall’art. 3, lett. c), del proprio Statuto speciale e dal primo comma dell’art. 12 del D.P.R. 19 giugno 1979, n. 348, promuove e favorisce l’istituzione ed il potenziamento delle compagnie barracellari, di cui al R.D. 14 luglio 1988, n. 403, secondo le disposizioni dello stesso R.D.
Quindi, se da un lato verrebbero cancellate tutte quelle normative pre-Repubblica, apparentemente compresa anche quella del R.D. 14 luglio 1898, n. 404, e successive modificazioni, ed al barracellato di cui al regio decreto 14 luglio 1898, n. 403, e successive modifiche, il più recente D.P.R. 19 giugno 1979, n. 348 (post-Repubblica), invece, riconosce e mantiene in piedi – con piena legittimità – e senza alcun dubbio giuridico, l’esistenza delle Compagnie Barracellari, in capo alla stessa Regione Autonoma della Sardegna.
Il presupposto allarmante di cancellazione dei Barracelli, paventato dal giornalista Mauro Pili, quindi, nulla ha a che fare con la nuova normativa emessa dal Governo Nazionale.
E così… come direbbe Sherlock Olmes a Watson: “Elementare, mio caro Watson…”
(Alberto Tinteri)
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