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Bocche di Bonifacio a rischio

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da La Nuova Sardegna
Siglato a Porto Cervo il patto tra Federagenti, Capitanerie, federazione dei piloti ed enti locali. L’obiettivo è spingere il Governo ad approvare una legge che imponga alle navi l’assistenza a bordo

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PORTO CERVO  La tutela delle Bocche di Bonifacio passa attraverso la nuova alleanza tra Federagenti, Capitanerie e Federazione piloti dei porti. Il progetto sinergico, che coinvolge anche associazioni ambientaliste e enti locali, punta a preservare dal rischio inquinamento il delicato ecosistema del braccio di mare tra Sardegna e Corsica sul quale ogni anno transitano più di 3.500 navi. Impossibile uno stop forzato alle imbarcazioni che trasportano merci pericolose, si punta a regolamentare la rotta internazionale con controlli obbligatori.

Misure mirate a garantire la capacità assicurativa di far fronte a danni ambientali e all’obbligo di pilota a bordo delle navi. Un costo marginale per l’armatore che vedrebbe ridurre il rischio di provocare il danno di un disastro ambientale con conseguenze fatali anche per la stessa azienda in una delle aree paesaggistiche più prestigiose del mondo. Un singolo incidente potrebbe causare danni irreparabili, economici e sociali disastrosi per le due isole.

L’accordo giunge al termine della terza edizione del “Forum del lusso possibile” a Porto Cervo, promosso da Federagenti marittimi e yacht. «Il convegno segna una svolta su un pericolo sottovalutato – sottolinea Gian Enzo Duci, presidente Federagenti –. L’intenzione è di giungere al più presto a una normativa che renda obbligatorio in modo progressivo l’imbarco di un pilota sulle navi che transitano nello stretto di Bonifacio, con un ruolo degli agenti marittimi anche come garanti e rappresentanti delle navi».

L’agente marittimo sardo Giancarlo Acciaro ricorda che su Bonifacio c’è solo l’intesa Italia-Francia che esclude la navigazione alle carrette del mare. Per il comandante generale delle Capitanerie di porto Vincenzo Melone «ci sono voluti troppi anni per implementare il sistema di controllo dei traffici nello stretto di Bonifacio e che i tempi per intervenire con decisione sul potenziale rischio ecologico sono strettissimi». Invita la Regione a farsi parte attiva per un’area che è l’unica Pssa, cioè un’area iper sensibile del Mediterraneo.

Il tavolo di confronto trova nei piloti di Olbia, guidati da Francesco Bandiera, un aiuto operativo sul campo. Dal forum di Porto Cervo nascono alleanze anche fra il pianeta ambientale e il mondo imprenditoriale, nell’ottica di un corretto utilizzo delle aree marine protette.

Parola d’ordine: rendere fruibili anche per i mega yacht le zone super tutelate e attingere da questo mercato di alta qualità le risorse anche finanziare per preservare l’ambiente e implementare una nuova cultura della tutela ambientale come risorsa economica. «Federagenti yacht – dichiara il presidente Giovanni Gasparini – si propone come capofila di un’iniziativa di coordinamento complessivo che faccia anche della grande nautica lo strumento per una promozione dell’ambiente, non solo in Sardegna».

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