Budelli. Sentenza rinviata a Febbraio 2017

La Nuova Sardegna – Serena Lullia

Nel paradiso si allentano i vincoli: è bufera sul Parco.

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LA MADDALENA – Sospesa tra la sentenza del Consiglio di Stato e la vendita all’asta. L’isola di Budelli resta senza un proprietario certo. Il giudice per le esecuzioni fallimentari di Tempio ha rinviato l’udienza al febbraio del 2017. Il giudice Avrebbe dovuto decidere chi ha diritto di possedere il paradiso rosa, dopo che la prelazione esercitata dal Parco era stata dichiarata illegittima e l’asta di vendita annullata. Per il momento l’ente di tutela dovrà custodire l’eden che dal 6 ottobre non è più tutta riserva integrale. Il Consiglio direttivo del Parco ha deciso di ridurre il livello di tutela. Resta super protetta solo la Spiaggia Rosa e una zona a sud-ovest dell’isola.

bonannoLa delibera. Una delibera del 2014, firmata dal presidente del Parco, Giuseppe Bonanno, assegnava a tutta l’isola un elevato livello di tutela. Tecnicamente si chiama riserva integrale entry no take. Vietata la raccolta della flora, l’uccisione o la cattura di animali, i campeggi, attività sportive con veicoli a motore, abbandono di qualunque oggetto, apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e scopo con esclusione della segnaletica stradale, la realizzazione di nuovi edifici e nuove opere infrastrutturali per la mobilità. Divieti superati. Budelli ora viene indicata come zona Tb. Restano in vigore le prescrizioni di protezione ambientale, di tutela della flora e della fauna, vietata la costruzione di edifici nuovi, ma si apre la possibilità di ristrutturare quelli esistenti.

Il no del presidente. La delibera è stata approvata con tre voti favorevoli, due astenuti e due contrari. Tra le voci di dissenso quella del presidente del Parco. «Per le importanti motivazioni ambientali ritengo grave l’abbassamento del grado di tutela proposto – ha detto Bonanno nella dichiarazione di voto riportata nella delibera – ed esprimo la mia totale contrarietà». Preoccupazioni a cui si aggiungono quelle del consigliere Lucia Spanu, presidente della sezione locale di Italia Nostra. «In aggiunta alle motivazioni ambientali bisogna ricordare che c’è una situazione delicata sulla proprietà privata che può pregiudicare l’interesse pubblico». Il timore è che con il tempo, i livelli di tutela di Budelli, possano essere ulteriormente ridotti e si possa spianare la strada a interventi invasivi.

L’interrogazione. Le preoccupazioni per il futuro del paradiso di Budelli sono anche nell’interrogazione del deputato del Pd, Gian Piero Scanu. Al ministro dell’Ambiente e dell’Economia chiede «quale sia l’intenzione per tutelare l’interesse hartcbudellievidenzacomune e garantire la volontà del Parlamento che, a suo tempo, votò affinché si concretizzasse l’obiettivo di acquisire l’isola al bene comune. Il silenzio del ministero appare alquanto imbarazzante e per queste ragioni si chiede un intervento per garantire la tutela pubblica di questo bene ambientale». Ma Scanu teme anche che esistano indebite pressioni per far risolvere la vertenza su Budelli a favore di un privato.

Il rinvio. Per conoscere la sorte dell’isola principessa dell’arcipelago bisognerà aspettare altri 16 mesi. Il Consiglio di Stato ha ritenuto illegittimo il diritto di prelazione e il conseguente acquisto da parte del Parco di Budelli. Tesoro ambientale pagato con 3 milioni di euro e strappato a Michael Harte. Il ricco banchiere neozelandese, impegnato in progetti filantropici nel mondo e proprietari di altre tre isolette, aveva comprato la perla dell’arcipelago per 2milioni 944mila euro.

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