Campanello d’allarme. In Sardegna contagi in forte aumento, ma ospedali vuoti
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LA SEGNALAZIONE – Dopo il nuovo picco registrato ieri con 102 contagi, arriva il monitoraggio Gimbe a certificare il peggioramento della situazione epidemiologica in Sardegna.
Nella settimana fra il 3 e il 9 novembre i casi attualmente positivi per 100mila abitanti sono 96, nel periodo precedente erano 84. I contagi settimanali sono aumentati del 68,1%, in lieve flessione rispetto al +71,5% di fine ottobre. Sassari è la provincia con l’incidenza più alta, 39 casi settimanali ogni 100mila abitanti, seguono Nuoro (38) e Oristano (34). Va meglio nel Cagliaritano (11) e nel Sud Sardegna (9).
Del tutto sotto controllo la situazione negli ospedali, i posti letto in area medica e in terapia intensiva sono occupati solo al 3%.
Insomma, a preoccupare non sono tanto i numeri, quanto il trend, che se confermato nelle prossime settimane potrebbe far peggiorare la situazione. Nell’Isola il 77,8% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, a fronte di una media italiana del 76,4%. Il 2,3% (2,6 in Italia) è vaccinato con prima dose.
Secondo il report governativo, in termini assoluti, le persone vaccinate nell’Isola sono 1.243.560 (1.193.583 con doppia dose e 49.977 monodose, una media di 1.217 al giorno). Nella sola giornata del 10 novembre sono state somministrate 1.309 dosi, delle quali 430 prime dosi.
Sono invece quasi 4mila le terze dosi. In questo caso, secondo Gimbe, il tasso di copertura vaccinale con dose booster è del 33,5%, mentre quello con dose aggiuntiva è del 65,2%.
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In Italia (complessivamente) + 37,7% di nuovi casi settimanali, +14,8% di ricoveri in area media e +9,4% in terapia intensiva. I contagi sono in aumento in tutte le Regioni italiane, l’aumento va dal 12,7% della Toscana al 75,3% della provincia di Bolzano. In 66 province l’incidenza supera i 50 casi per 100mila abitanti, in Friuli, Lazio e Veneto tutte le province superano questa soglia. Sono invece 3 le province dove si superano i 150 casi ogni 100mila abitanti: Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221).
In crescita anche i ricoveri, anche se a livello nazionale il tasso resta basso (6% in area media, 5% in intensiva). Nessuna Regione supera la soglia del 15% per l’area medica, mentre Friuli-Venezia Giulia (11%) e Marche (11%) superano quella del 10% per l’area critica.
Nel frattempo, crollano le prime dosi (-75% in tre settimane). Restano tanti, troppi, gli over 50 ancora non vaccinati: sono 2,7 milioni.
Gimbe chiede “un cambio di marcia per contenere la quarta ondata”.
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