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Caprera. Patrimonio Mondiale della Disumanità. Tutti si fanno belli e nessuno risolve il problema

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LA MADDALENA – Era il 10 settembre 2014, quando l’Ente Parco, con un suo comunicato stampa riguardante l’attività di ripristino ambientale di siti degradati dell’Arcipelago, dichiarava: Permane una situazione di crescente degrado nelle aree di sosta presenti sull’isola di Caprera: sono molte, infatti, le situazioni di abbandono di rifiuti che denotano comportamenti assolutamente deplorevoli da parte dei fruitori dell’isola, ma anche una non puntuale repressione degli illeciti.”

Quindi: mancanza di controlli —> sia da parte del Comune che dello stesso Ente Parco, che non sono in grado di stabilire e pianificare un idoneo sistema di vigilanza.

Comunque… sono trascorsi 5 anni da queste chiare dichiarazioni e non possiamo smentire quanto detto giustamente dal Parco, ma non possiamo però neanche comprendere come i due Enti – (entrambi competenti in materia) – continuino a consentire ai soliti fruitori maleducati dell’Isola di Caprera di continuare ad usare questi deplorevoli comportamenti.

Nel frattempo, sono state numerose le segnalazioni di degrado che i cittadini educati hanno fatto pervenire con foto e filmati e, insistentemente, sono altrettanto numerose le segnalazioni già pubblicate da Antonello Sagheddu su Liberissimo.net, che puntualmente le gira sia all’Ente Parco che all’Ufficio Ambiente del Comune di La Maddalena.

L’isola di Caprera, e lo ricordiamo sia all’Ente Parco che al Comune di La Maddalena (…se lo hanno dimenticato), è interamente compresa nel Parco Nazionale dell’omonimo Arcipelago e fa quindi parte dello stesso territorio Comunale; è un’area protetta marina e terrestre di interesse nazionale e comunitario ed è un’area a massima tutela ambientale.

Concetto, questo, che però – sembrerebbe – venga alla mente di chi comanda solamente ad inizio della stagione estiva… dove le migliaia di turisti stanno per arrivare pagando la loro tassa di sbarco.

Insistentemente da qualche giorno, inoltre, alcuni maddalenini che passeggiano per Caprera, peraltro molto meravigliati, ci stanno inviando delle foto riguardanti diverse discariche abusive presenti sull’Isola che, secondo le nostre informazioni, raffigurano situazioni di degrado già esistenti ormai da più di un anno.

Alcune di queste discariche, inoltre, sono anche aumentate notevolmente di volume, stando a significare – quindi – che vengono utilizzate dai soliti maleducati in maniera sistematica ed in modo del tutto indisturbato; altre, invece, si trovano sparse un po’ ovunque ed anche sull’Isola madre: il risultato evidente, sembrerebbe – soprattutto da quando è stato abolito il Corpo Forestale dello Stato che presidiava Caprera – nessuno ora controlla più; e con le autorità locali che, a quanto pare, non si interessano al problema.

Nei primi anni 2000, lo vogliamo ricordare, era stato anche creato un bellissimo sistema di videosorveglianza territoriale, costato alla Regione Sardegna svariati milioni di lire, da cui la Forestale Statale riusciva a tenere sotto controllo l’80% dell’Isola attraverso una sofisticata ed efficientissima centrale operativa funzionante h 24. Ora, purtroppo, e così come si può notare dalle foto, questo gioiello di sorveglianza è stato completamente distrutto e non se ne comprendono le cause e/o le motivazioni.

Si continuano ad organizzare e patrocinare le solite nobili giornate ambientali, con studenti, enti vari e associazioni ambientaliste – (…ben vengano) – ma che, raccogliendo un po’ di spazzatura in una sola giornata, si beatificano poi su tutti gli organi di stampa come se avessero inventato l’acqua calda… dimenticandosi subito dopo di tutta la questione ambientale che – anche in questo frangente – per il restante periodo dell’anno viene archiviata.

Per non parlare poi della schifosissima e mal odorante “poseidonia” che puntualmente ogni anno si deposita in una della più belle spiagge di Caprera (Cala Andreani). Un problema, anche questo, che sembra irrisolvibile per i nostri governanti i quali, ogni anno, spendono un sacco di soldi per spostarla dalla spiaggia per poi rimetterla… terminata la stagione estiva.

Probabilmente, anche in questo caso, i signori governanti non sanno che il recupero della Poseidonia – che si accumula sulle spiagge in inverno, serve – per esempio – per realizzare stuoie biodegradabili – (…o anche materiali per l’edilizia) –  in grado di favorire il turismo sostenibile e la valorizzazione delle coste italiane. Questo è l’obiettivo portato avanti dall’Enea, giunto al termine di una prima fase di sperimentazione in Sicilia. Lo scopo principale è quindi fare in modo che quella eccessiva quantità di biomassa, che durante i mesi invernali ricopre le spiagge e la smetta di ridurre gli spazi dedicati alla balneazione, per fare in modo così che i litorali più belli del nostro Paese non siamo più considerati in piena fase di degrado.

Ma gli argomenti importanti, che portano buona visibilità, sono altri. Non ultimo, e senza andare troppo lontano, si legge in questi giorni sulla stampa locale che il Parco – (assente ovviamente il Comune) – è insieme agli studenti per chiedere ai governanti provvedimenti ambientali seri contro il riscaldamento climatico, partecipando così ad una manifestazione di protesta con il resto della Gallura…

A Caprera però – (…ma anche a La Maddalena, ovviamente…), continuano a permanere e crescere in silenzio le numerose discariche abusive che, probabilmente, risultano intoccabili in quanto considerate Patrimonio dell’Umanità o disumanità maddalenina.

Stesso sistema… di grande disinteresse, anche per l’altra annosa questione Cinghiali…

Pace & Bene.

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