CRONACA ED EVENTI

Cleopatra. Ragnedda aveva avvertito tutti

Tutti erano a conoscenza dell’arrivo del pericolo causato dal ciclone Cleopatra

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TEMPIO – E’ quanto emerso dalle dichiarazioni dei testimoni della difesa questa mattina nel Tribunale di Tempio Pausania al processo per i morti e i danni provocati dall’alluvione del 18 novembre 2013 nel Comune di Arzachena.

Davanti al giudice Gemma Cucca, i quattro testi, che abitano nelle zone a maggior rischio idrogeologico del centro gallurese, hanno ribadito che ad Arzachena tra la sera del 17 e la mattina di quel tragico 18 novembre erano stati informati dell’arrivo del pericolo dal personale del Comune e dai volontari della Protezione civile. Sul banco degli imputati l’ex sindaco di Arzachena Alberto Ragnedda, presente in aula, difeso dall’Avvocato Gerolamo Orecchioni, accusato di omicidio colposo, disastro ambientale e mancata attivazione delle procedure d’allarme.

In aula ha sfilato anche Antonello Azara, dell’associazione Agosto 89 e responsabile del settore rischio idrogeologico, che ha raccontato le fasi del preallarme, arrivato il 17 novembre dal sistema della Protezione civile nazionale, e della riunione svoltasi in Comune la mattina del 18 novembre e delle strategie adottate nel corso di quella tragica giornata che solo in Gallura causò 13 morti. In aula con Azara sono state ripercorse le drammatiche fasi del recupero dei corpi ormai privi di vita di Isael Passoni, 42enne, la moglie Cleide Mara Rodrigues, e i due figli Weriston Isael e Laine Kellen Passoni, di 20 e 16 anni, un’intera famiglia morta nel seminterrato di Arzachena.

Il processo riprenderà il 20 gennaio prossimo.

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