
Colpo di scena, Budelli ridiventa privata

La Nuova Sardegna – Serena Lullia
Il Tribunale assegna l’Isola ad Harte
L’allarme lanciato da Mauro Pili. Versando 2,9 milioni di euro il finanziere neozelandese farà definitivamente sua la perla dell’arcipelago maddalenino.
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LA MADDALENA – Il giudice per le esecuzioni fallimentari strappa le chiavi del paradiso al Parco e le consegna al milionario neozelandese Michael Harte. Budelli ritorna nelle mani dei privati. Il tribunale ha revocato il decreto con cui l’isola perla dell’arcipelago era stata temporaneamente assegnata all’ente di tutela. A lanciare per primo l’allarme è il deputato di Unidos, Mauro Pili. «Il governo deve proporre un immediato decreto legge e requisire quel bene per pubblico interesse – attacca –. Se non lo facesse sarebbe complice di questo nuovo misfatto ai danni della Sardegna e dei sardi. E tutto questo avviene proprio dopo che il Consiglio direttivo del Parco ha deciso a maggioranza di abbassare il livello di tutela dell’isola. Con l’approvazione del piano del Parco Budelli non sarà più riserva integrale».
Il rinvio al 2017. Il 10 ottobre il giudice per le esecuzioni fallimentari aveva deciso che solo nel 2017 avrebbe dato una interpretazione della sentenza del Consiglio di Stato che giudicava illegittimo il diritto di prelazione esercitato dal Parco su Budelli. Poi il nuovo provvedimento, arrivato in occasione dell’udienza in cui si dovevano dividere le somme tra i creditori della Gallura immobiliare, prima proprietaria di Budelli. La società strozzata dai debiti aveva messo all’asta l’isola con la Spiaggia Rosa.


Bonanno: «No alle speculazioni»
Solo un casus belli. L’abbassamento del livello di tutela su Budelli fa venire a galla il malumore interno al Parco e le posizioni contrapposte sul Piano del Parco. Di netta contrapposizione con il presidente Giuseppe Bonanno, rimasto da solo con Lucia Spanu a difendere la riserva integrale sull’isola simbolo dell’arcipelago e su cui si concentrano gli interessi del ricco Michael Harte. «Non posso fare a meno di notare che è in corso un’attività informativa che confonde la verità e crea confusione. La scelta operata dagli uffici che hanno redatto il Piano, e che io ho adottato a marzo del 2014, si basa su dati tecnici e scientifici incontrovertibili – afferma –. La gravità di operare scelte orientate solo ed esclusivamente a un ipotetico tornaconto della popolazione locale non è suffragato da alcun dato oggettivo ma anzi, insinua meccanismi che potranno deteriorare il bene che questa collettività ha conservato a beneficio di pochi e non certo dei maddalenini».
Bonanno difende il diritto di preservare il bene ambientale. «Bisogna avere il coraggio di dire no alle ipotesi che un territorio aperto a tutti sia un valore in sè, quando nei fatti è proprio l’assenza di interventi e di azioni che rendono questo territorio appetibile a quanti, in tutto il Mediterraneo e non solo, cercano mete ancora selvagge. Ho sempre pensato che fosse indispensabile puntare sul centro storico e l’isola madre per favorire lo sviluppo di un territorio adagiato su un paradiso naturalistico che tale deve rimanere e perciò il mio è un no assoluto alle sollecitazioni che vedono crescere ipotesi che lascino spazio anche solo ad ipotesi di interventi di tipo edilizio a macchia di leopardo all’interno dell’arcipelago, difficilmente controllabili in futuro. Le attività economiche, devono trovare compimento sull’isola madre e potranno giovarsi di offrire servizi di accompagnamento e visita a un territorio intonso. Questa è stata l’impostazione del Piano sul quale la Regione ha formulato le sue osservazioni ma non certo sui livelli di tutela di Budelli che ripeto è un gioiello naturalistico incastonato a nord del nostro magnifico arcipelago e che deve rimanere così per tutte le generazioni future. I Parchi sono nati per questo».
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