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Coronavirus. Sono in corso i controlli in tutta la Sardegna

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ANSA – Sono centinaia le persone controllate da polizia, carabinieri e polizia municipale in tutta la Sardegna per verificare il rispetto della normativa entrata in vigore per frenare la diffusione del coronavirus.

Ispezionati anche bar, ristoranti e locali per accertare il rispetto delle distanze tra gli avventori e l’orario di chiusura.

Dopo il via libera, le Forze di Polizia procederanno alla verifica successiva delle dichiarazioni rese, nel rispetto delle vigenti direttive espresse nel Dpcm del 9 marzo 2020.

Sono già 11mila le persone arrivate dal Nord Italia che si sono autodenunciate sulla piattaforma informatica predisposta dalla Regione Sardegna per monitorare e controllare le aperture delle seconde case dell’Isola, prima in Italia per flussi turistici d’estate. I numeri dicono che gli arrivi attuali sono paragonabili a quelli degli italiani che scelgono la Sardegna nei mesi di luglio e agosto.

Stiamo lavorando in fase transitoriaspiega all’ANSA il direttore generale della Protezione civile Antonio Belloiin attesa della nuova ordinanza del presidente della Regione che si allinierà all’ultimo Dpcm. Da quel momento avremo una piattaforma online aggiornata con tutte le disposizioni nazionali e regionali. Cambierà anche il modulo per registrare la presenza in Sardegna, sarà molto più smart per avere maggiori informazioni e più dettagliateUna volta ottenuta la mappatura completa, i dati verranno comunicati alle Prefetture e ai Comuni“.

Questa procedura, che è obbligatoria per chi è arrivato nell’Isola dal 24 febbraio in poi dalle zone rosse, prevede l’isolamento in casa per 14 giorni per chi non ha alcun sintomo. Per chi invece li manifesta si applicano i protocolli sanitari già collaudati.

L’appello a tutti è di essere trasparentidice Belloichi dal Nord ha deciso di venire in Sardegna sfruttando le seconde case non deve fare il furbo: ci sono sanzioni penali oltre che pecuniarie“.

Nel database confluiscono anche gli elenchi con i passeggeri arrivati in Sardegna dalla zone rosse richiesti dalla Regione a compagnie aree, marittime e alle società di gestione.

E’ una vigilanza attiva a tutto campoconclude Belloi – la Sardegna è controllata e protetta. Sono attivi complessivamente in porti e aeroporti 36 termolaser e 8 termoscanner, mentre sono 17 su 20 presidi in Sardegna ad aver installato all’esterno tende per il pre-triage dei pazienti. Gli acquisti di materiale e dotazioni sterili sono quotidiani. Un dato su tutti: finora sono già state utilizzate nell’Isola 16mila mascherine“.

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