
Corte dei Conti. In Sardegna danni erariali record: nel 2022 sono 26,5 milioni

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REDAZIONE – Cresce l’ammontare dei danni erariali in Sardegna, certificati dalla Corte dei Conti: 26,5 milioni di euro lo scorso anno e 6,8 nel 2021.
Lo rende noto la stampa Regionale.
“Numeri mai visti prima, così come quelli delle citazioni“, commenta il procuratore regionale Bruno Domenico Tridico.
I numeri sono stati illustrati durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 della Corte dei Conti, aperta dalle relazioni della presidente Donata Cabras e del procuratore Tridico:
- In totale nel 2022, la sezione giurisdizionale regionale per la Sardegna ha pubblicato 248 sentenze di cui 52 di responsabilità, che si nono concluse con 50 condanne (il 96%) per un ammontare di soldi pubblici da restituire da record. Sul versante della pensionistica sono state depositate 193 sentenze e 119 ordinanze. Più della metà del totale economico delle condanne (13,5 milioni) è legata a un solo procedimento, quello che ha visto imputata una società che ha indebitamente percepito dal Gse (gestore dei servizi energetici) incentivi pubblici per la produzione di energia alternativa attraverso un impianto serricolo-fotovoltaico che avrebbe dovuto fornire l’elettricità alla sola azienda e invece veniva venduta sul mercato elettrico. Illecita percezione di contributi pubblici ed europei in primis, ma anche incarichi svolti da dipendenti pubblici senza autorizzazione, come i lavori extra, o l’assenteismo: sono queste le principali cause dei procedimenti di responsabilità.
Le citazioni depositate in giudizio nel corso del 2022 sono state 93, per un importo complessivo contestato pari a 21,6 milioni di euro. “Si tratta di dati estremamente positivi che pongono la procura sarda ai vertici nazionali in termini di produttività – ha commentato Tridico – nonostante limitato numero di procuratori assegnati“.
Tra le sentenze di condanna anche una chiusa con la condanna al risarcimento di danni di immagine per 100mila euro, nei confronti di un docente accusato di violenza sessuale su un minore. “La nostra azione è stata possibile solo perché intervenuta una condanna penale contro la pubblica amministrazione – ha spiegato Tridico – perché la procura contabile non può agire con la sola condanna penale di violenza“.
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