Crisi idrica in Sardegna. Todde: «Pozzi privati e monitoraggio delle perdite, ora un tavolo permanente»
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L’Unione Sarda
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REDAZIONE – La presidente ha riunito sindaci, vertici di Abbanoa, di Egas e del consorzio: «La situazione è grave, rischiamo di finire l’acqua potabile a fine luglio. C’è stata una presa di coscienza e di responsabilità da parte dei sindaci e di tutti gli attori al tavolo».
Sono le prime parole della presidente Alessandra Todde a margine del vertice urgente a Cagliari, promosso dalla Regione, dopo l’allarme siccità e le proteste seguite all’ultima decisione dell’autorità di bacino.
Il provvedimento intimava al Consorzio di Bonifica di dare acqua solo ai potabilizzatori di Abbanoa. Ma in questo modo verrebbero tagliate fuori intere frazioni e decine di grandi strutture turistiche.
Todde ha convocato i sindaci di Budoni, San Teodoro, Siniscola, Posada e Torpè, i vertici di Abbanoa, Egas e del consorzio di Bonifica della Sardegna centrale.
«L’effetto positivo della delibera – ha detto Alessandra Todde – è stato quello di accelerare la proposizione di soluzioni e di confrontarsi sull’urgenza della situazione. L’esito di queste tre ore di confronto è che abbiamo deciso di avere un tavolo permanente perché le soluzioni sono molte e gli attori sono diversi. La situazione è grave, rischiamo di finire l’acqua potabile a fine luglio se non si fanno degli interventi. Questa situazione va monitorata in maniera continuata. Le soluzioni proposte sono diverse: l’utilizzo di pozzi privati, il monitoraggio delle perdite e un cronoprogramma immediato da parte di Abbanoa. Tutto questo deve essere coordinato e messo insieme: siamo eredi di una situazione che è stata lasciata andare da decenni».
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