Da oggi stop alle mascherine all’aperto. Il prossimo passo e l’allentamento sul Green Pass
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ROMA – (ansa) – Fonti governative rendono noto che l’Italia si prepara alla riapertura post Covid. Da oggi, infatti, inizia il progressivo allentamento delle restrizioni. Per la certificazione verde (Green Pass) potrebbero esserci cambiamenti già prima del 31 marzo, data fine dello stato di emergenza: Dai contagi alle terapie intensive e ordinarie, tutti i dati sono in calo e indicano una situazione pandemica sempre più sotto controllo.
Ma, mentre nel resto d’Italia cade l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, in Campania l’utilizzo resta obbligatorio fino al 28 febbraio. A stabilirlo è un’ordinanza che, firmata giovedì dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, conferma le anticipazioni diffuse dagli uffici regionali precedentemente.
Il primo passo governativo, quindi, è l’addio all’obbligo di utilizzare le mascherine all’aperto in tutta Italia, una misura che era stata decisa con il decreto del 13 ottobre del 2020, dunque 16 mesi fa. Ma il giro di boa decisivo sarà il 31 marzo quando scadrà lo stato di emergenza con un conseguente allentamento di tutte le altre restrizioni, compreso il green pass.
Al momento, per il pass il termine ultimo dovrebbe essere il 15 giugno, quando scadrà l’obbligo della vaccinazione per gli over 50, ma non è escluso possa avere anche un’accelerazione, con alcuni divieti che potrebbero cadere anche prima del 31 marzo. Già le Regioni chiedono di accelerare. Prima del 31 marzo è possibile che venga eliminato l’obbligo del pass rafforzato per tutte quelle attività in cui è previsto all’aperto, dai ristoranti agli stadi, e per quelle in cui serve il “base”, negozi, servizi alla persona, banche, uffici postali e uffici pubblici.
Il secondo step, in concomitanza con la fine dello stato d’emergenza, potrebbe invece riguardare i locali al chiuso come cinema, teatri, musei, ristoranti e mezzi di trasporto locali. Dovrebbe invece rimanere su quelli a lunga percorrenza, per arrivare poi, a giugno, a eliminarlo nei luoghi di lavoro. Questa road map è però tutt’altro che certa e all’interno del governo la discussione è ancora aperta.
Un altro anticipo parte dal 10 marzo, dove sarà nuovamente possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale, per 45 minuti al giorno. E dal 1 marzo, invece, hanno già annunciato Speranza e il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, le capienze di stadi e palazzetti saliranno rispettivamente al 75% e al 60% con l’obiettivo di riaprirli completamente. L’obiettivo è di tornare al 100% prima della fine della stagione.
Con la fine dello stato di emergenza, inoltre, si chiuderebbe l’attività del Comitato tecnico-scientifico e del commissario straordinario per l’emergenza e della sua gestione della campagna vaccinale.
Alle Regioni, invece, dovrebbero invece tornare tutte le competenze su ciò che riguarda la campagna vaccinale e gli eventuali richiami, con un graduale passaggio della gestione dai grandi hub ai medici di famiglia, ai pediatri e agli ospedali. Lo Stato si preoccuperà dell’acquisto dei vaccini.
Negli uffici si tornerà a lavorare in presenza, ma lo smart working potrà continuare previo accordo tra l’azienda e i dipendenti.
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