HOME

Dal 18 maggio cambia tutto. Cosa si può fare da domani

.

LA MADDALENA – Da domani si torna alla vita normale, ma sempre con la preoccupazione che il “virus maledetto” è sempre in agguato. Tutto dovrà avvenire nel rispetto del metro di distanza e del divieto di assembramento.

Il senso di responsabilità di ogni cittadino è il punto cardine della sicurezza.

Di massima, all’interno della propria Regione si è liberi di spostarsi con tutti i mezzi, di vedere gli amici e chiunque si voglia, di andare al bar e al ristorante, di farsi tagliare i capelli (anche la domenica e il lunedì). Di raggiungere le seconde case, di andare al parco e sedersi sulla panchina, senza necessariamente dover svolgere attività motoria. Di andare al mare o in montagna. Liberi di andare a messa.

(In Sardegna si attende per oggi l’ordinanza del Governatore Solinas… e poi le eventuali ordinanza locali dei sindaci di riferimento…).

Non ci sarà alcuna autocertificazione: gli spostamenti non vanno più giustificati.

Ci sarà solo un’autocertificazione semplificata per gli spostamenti tra le Regioni.

Per certi casi, bisognerà osservare anche i vari protocolli di riferimento – (come per andare a Messa, nei luoghi di lavori, per i trasporti pubblici, etc…).

OBBLIGHI E DIVIETI

Resta quindi il divieto di spostarsi da una Regione all’altra, se non per motivi di lavoro, salute o necessità e urgenza. Non si potranno visitare i congiunti fuori regione, né potranno raggiungersi le seconde case. Le sanzioni vanno da €400 a €3mila.

Va comunque rispettata la distanza di almeno un metro dagli altri e resta il divieto di assembramento con l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi o troppo affollati. Ogni volta che ci è richiesto, all’ingresso di un negozio o di un supermercato, dobbiamo farci misurare la temperatura corporea.

IL MONITORAGGIO
  • Tutto sarà garantito sotto l’occhio vigile del Ministero della Salute che monitorerà i dati epidemiologici delle Regioni: (al momento, sono 3 quelle a rischio moderato nel primo monitoraggio: Lombardia, Molise e Umbria. Tutte le altre hanno un livello di rischio basso.

Quello del Governo è un richiamo alla responsabilità individuale: non ci sarà un agente per ogni persona ed è ovviamente impossibile controllare gli amici o parenti che si incontrano in casa.

  • I Governatori possono apportare modifiche ai protocolli di sicurezza a seconda delle esigenze territoriali e, in base ai dati epidemiologici, disporre restrizioni o zone rosse. Anche il governo potrà intervenire in base al monitoraggio del ministero della Salute, da cui risulta che la Sardegna ha l’indice Rt più basso d’Italia: 0,24.

Ora è il momento della responsabilità della Regioniha detto il ministro BocciaPiù i contagi vanno giù più possono aprire, più vanno su e più dovranno chiudere. Sarà tutto trasparente e anche le responsabilità saranno chiare. E se non intervengono i governatori, interverremo noi”.

LE TAPPE
  • Dal 18 maggio ripartono le funzioni religiose, le attività di negozi, bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici, musei, stabilimenti balneari. Ognuno con le sue regole di sicurezza, concordate con i governatori: prenotazioni online, distanze, ingressi scaglionati, mascherine (anche a messa), gel igienizzante, sanificazioni.
  • Dal 25 maggio via libera a palestre, piscine e centri sportivi. Ma senza docce.
  • Dal 3 giugno, dati epidemiologici permettendo, saremo liberi di muoverci in tutta Italia. Cade il tabù degli spostamenti tra le Regioni. Si potrà andare anche all’estero, negli Stati che lo consentono, e si si potrà arrivare dall’estero in Italia senza l’obbligo di restare in quarantena per 14 giorni.
  • Dal 15 giugno aprono cinema, teatri e centri ricreativi per i bambini.

Per le discoteche e i grandi parchi divertimenti bisogna ancora attendere. Sul campionato di calcio non è ancora stata presa alcuna decisione.

.

.

.