CRONACA ED EVENTI

Discoteche aperte. Le parole del “prof Vella (CTS Sardegna)”, nell’intervista a “La Repubblica”

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CAGLIARI – La mail, fatta circolare ieri sera con tanto di timbro dell’Ufficio di Gabinetto della presidenza regionale, casualmente proprio alla vigilia della conferenza stampa di Solinas fissata per stamani, è quella inviata dall’infettivologo Stefano Vella, uno dei quattro componenti del Cts sardo, al direttore generale della Sanità regionale Marcello Tidore alle 20.28 dell’11 agosto. Ovvero, un’ora prima che Solinas firmasse l’ordinanza N° 38, finita al centro dell’indagine per epidemia colposa aperta dalla procura di Cagliari.

Vella aveva ricevuto intorno alle 19 la bozza dell’ordinanza, un’ora e mezzo prima di scrivere la mail. Repubblica lo ha raggiunto al telefono per chiedergli spiegazioni.

Vella: Guardi, non posso parlare molto perché c’è un’indagine in corso“, esordisce il famoso infettivologo romano (che è stato anche presidente dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco). “Però una cosa la voglio dire: quella mail non è, né può essere considerata, un parere del Cts. Nè tantomeno un parere positivo all’idea di tenere aperte le discoteche in estate, verso cui, come Comitato, ci siamo sempre ufficialmente opposti, ritenendola pericolosa e sbagliata, visto il grande afflusso di turisti sull’isola. Io parlavo solo a titolo personale“.

D. Però nella mail c’è una sorta di approvazione, seppur a titolo personale.

Ho dato l’ok solo al testo dell’ordinanza che mi è stata mandata in extremis, senza che fosse stato mai convocato il Cts. In Regione avevano una gran fretta di farla uscire. L’ho fatto perché, fermo restando la nostra opposizione alla riapertura, la bozza recepiva delle nostre indicazioni, come il divieto di ballo nei locali al chiuso. Ho provato a ridurre il danno di una scelta politica che era già stata presa“.

D. C’è però quel passaggio controverso, che recita:

“…è inevitabile e necessario che riaprano“. Ribatte Vella: “Intendevo dire che per loro, come mi avevano fatto capire esplicitamente, era inevitabile e necessario riaprirle. Per loro, non certo per noi“.

L’infettivologo, prima di chiudere la conversazione, aggiunge un altro particolare.Nella mail scrivo che avevo parlato col professor Sotgiu, ma in realtà lui non era riuscito neanche a leggere la bozza dell’ordinanza. Però alcune delle indicazioni inserite per ridurre il danno erano tratte da sue precedenti osservazioni“.

Solinas, pienamente rispettoso dei pareri del Cts sardo e mero esecutore della volontà unanime del Consiglio Regionale vacilla… (nell’intervista a La Repubblica di due giorni fa, dichiara di essere stato convinto a tenere accesa la movida della Costa Smeralda da un accalorato discorso di Massimo Zedda del partito di opposizione dei Progressisti). Crolla del tutto di fronte a una decina di mail del Cts sardo, acquisite dalla Squadra Mobile di Cagliari, nelle quali l’orientamento negativo dei quattro professori verso la riapertura delle discoteche è chiaro ed inequivocabile. Di quel carteggio, come dimostra il parere del 6 agosto svelato da Repubblica, erano stati messi a conoscenza i vertici della Sanità regionale.

Tutti ne erano consapevoli. Tranne, evidentemente, il governatore Christian Solinas, che, nella stessa intervista di due giorni fa, ha spiegato di averne appreso il contenuto dal sito di Repubblica.

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