POLITICA

«G7 alla Maddalena? È un’opportunità!»

La Nuova Sardegna

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La Regione sposa l’idea: «Sarebbe una rivincita per un’isola abbandonata da troppo tempo»

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FIRENZE – Il G7 alla Maddalena? Potrebbe essere un’opportunità. Per la prima volta Francesco Pigliaru si sbottona su quella che è una voce che circola da alcuni mesi. E lo fa proprio nella città che meno di tutte tifa per lo spostamento del summit dei grandi della terra. Il G7 del 2017 è infatti in calendario proprio a Firenze, ma si fa sempre più insistente l’ipotesi di un cambio di programma a favore della Maddalena. «Dobbiamo capire, vedere, lanciando ovviamente una grande campagna di ottimismo prima di tutto verso noi stessi, se saremo operativamente in grado di garantire questo evento – ha dichiarato ieri il governatore sardo a Firenze –. La Maddalena è stata abbandonata per troppo tempo. Abbandonata e incastrata in questa cosa tutta italiana, quello delle dispute legali di ogni tipo, che poi è il grande problema del nostro Paese. Il summit sarebbe una gran cosa, perché sbloccherebbe centinaia di milioni di euro che sono stati già spesi e che, ad oggi, non hanno prodotto nient’altro se non frustrazione».

Pigliaru ha ammesso che dell’argomento ha parlato anche con il premier Matteo Renzi, mentre il tema G7 è stato anche al centro dell’incontro avuto a settembre a Olbia con il ministro Graziano Delrio sul “dossier Sardegna”. «Se ne parla, anche se ancora non abbiamo fatto nessuna riunione specifica su questo: è un’idea che gira ed è un’idea di cui, prima di parlarne, vogliamo valutarne la fattibilità perché siamo persone serie. Ci piace sognare, ma devono essere sogni molto concreti, visto che il G7 ha una scadenza molto precisa». L’ipotesi G7 nell’isola ha anche il benestare del sindaco Luca Montella, che però, nel caso in cui il governo dovesse decidere in questa direzione, ha chiesto garanzie. La paura di un bis del G8, dello scippo prima e degli scandali poi, alla Maddalena è ancora tanta.

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Tiscali

Ecco l’ipotesi per riqualificare le strutture abbandonate

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Contatti tra governo e Regione Sardegna. Favorevoli diversi comitati civici

C’è una ipotesi concreta sul riutilizzo delle strutture preparate per il G8 del 2009 e mai utilizzate. L’idea è quella di chiedere al governo di proporre La Maddalena come sede del G7 del 2017 preferendola ad altri candidati come Milano. Lo splendido scenario dell’Isola sarda, indicato già nel 2009 dall’esecutivo di Berlusconi per il G8 e poi abbandonato a vantaggio de L’Aquila martoriata dal terremoto di aprile, potrebbe essere infatti riutilizzato.

Del resto, come fa ben notare Sergio Rizzo sull’odierna edizione del Corriere della Sera, si tratta di “non dissipare completamente quel mezzo miliardo di euro che lo Stato ha impiegato in opere faraoniche gestite dalla cricca degli appalti della vecchia Protezione civile”. Dopo la scelta e le note vicende legate agli appalti le opere costruite in vista della riunione dei potenti del mondo sono rimaste abbandonate in preda al disfacimento.

Molti comitati locali, alcuni guidati da intellettuali isolani, sono sorti per chiedere l’utilizzo di quelle strutture. E la Regione Sardegna avrebbe chiesto a Renzi di prendere in considerazione l’ipotesi. Una posizione fiancheggiata anche dalla direttrice della scuola internazionale Etica & Sicurezza dell’Aquila. Sarebbe un modo intelligente per rendere giustizia al territorio che era stato privato all’improvviso dell’evento e per risparmiare soldi pubblici.

In effetti il tempo passa e il Main conference – ricorda Rizzo – “perde pezzi, come l’hotel a 5 stelle e gli spazi attorno, i giardini, le strade e le piazzette”. Soprattutto l’ex Arsenale, dato a suo tempo in mano alla Mita resort, società della famiglia dell’ex presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che poi mollò l’investimento, è in preda alla decadenza.

Senza contare le sorprese poco gradite che ogni tanto saltano fuori. “I magistrati hanno scoperto da poco – per esempio – una discarica abusiva, interrata, di un ettaro”. Vi sarebbero custoditi i “resti della demolizione dei cantieri della cricca, compresa una grande quantità di amianto”.

Resta da stabilire se il governo nazionale si orienterà su questa scelta e si supereranno gli  ostacoli burocratici.

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