G8. Comiti diffida Renzi
La lettera del Sindaco di La Maddalena Angelo Comiti, appena inviata al Governo e alla Regione relativa alla messa in mora da parte del Comune per la richiesta di risarcimento danni per il mancato G8.
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Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
In persona del Presidente Pro tempore On. Dr. Matteo Renzi
contenzioso@mailbox.governo.it
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Al Dipartimento della Protezione Civile
in persona del Direttore Pro tempore Prefetto Franco Gabrielli
protezionecivile@pec.governo.it
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Al Ministero dell’Ambiente in persona del Ministro pro tempore
On. Dr. Gianluca Galletti
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Al Presidente della Giunta Regionale della Sardegna
On Prof. Francesco Pigliaru
presidenza@pec.regione.sardegna.it
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Oggetto: Opere connesse al grande evento G8 La Maddalena – anno 2009 – richiesta risarcimento danni – atto di significazione e messa in mora.
Il sottoscritto Angelo Comiti, (Vedi Lettera originale) – nella sua qualità di Sindaco e Legale rappresentante pro tempore del Comune di La Maddalena, anche ai fini della rappresentanza degli interessi diffusi e collettivi appartenenti alla Comunità locale ricadente nell’ambito territoriale comunale premette che:
- come ben noto alle Amministrazioni Statali in indirizzo, il territorio di La Maddalena è stato individuato, con DPCM del 21/9/2007, quale sede del Vertice G8 in programma nell’anno 2009, la cui Presidenza ed organizzazione era stata affidata dagli Stati membri all’Italia;
- tuttavia, a causa di molteplici circostanze altrettanto note, tale Vertice è stato successivamente “dirottato” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri presso altra sede, individuandosi quale luogo ove tenere il “Grande Evento” il Comune de L’Aquila;
- gli interventi infrastrutturali programmati e finanziati nell’ambito del territorio di La Maddalena non sono stati, in larga parte, completati e comunque non è stato dato impulso efficace all’attivazione delle molteplici attività connesse all’evento; tali attività erano state inizialmente ipotizzate anche ai fini della gestione di medio-lungo termine delle strutture idonee a creare un indotto in termini di occupazione e promozione turistica dell’arcipelago;
- peraltro, nelle fasi di affidamento e realizzazione delle opere pubbliche finanziate dallo Stato e dalla Regione in tale contesto, parrebbero essere stati commessi molteplici illeciti di natura penale e contabile, tanto da parte di organi della Presidenza del Consiglio e del Dipartimento della Protezione Civile, quanto da parte dei singoli privati appaltatori;
- per il perseguimento di eventuali responsabilità personali connesse a tali illeciti, sono in corso due distinti processi penali, instaurati presso il Tribunale di Roma e di Tempio Pausania, ed in quelle sedi il Comune di La Maddalena avrà modo di richiedere il risarcimento di tutti i danni patiti;
- prescindendo dalle responsabilità penali dei singoli, appare fin troppo evidente che le condotte commissive ed omissive riscontrate siano parimenti imputabili alle Amministrazioni statali in indirizzo, le quali hanno contribuito a creare un grave danno d’immagine, da perdita di chance, ambientale e persino qualificabile come indebita compressione del diritto e potere del Comune di programmare e pianificare un ordinato sviluppo del proprio territorio; tali danni sono in concreto dovuti non solo al grave stato di abbandono in cui versano le opere finanziate, ma anche – e soprattutto – ai mancati controlli in sede di esecuzione dei singoli interventi (si pensi alle procedure di bonifica ambientale non completate) ed alla sostanziale mancata attivazione di serie ed efficaci procedure di conversione delle strutture realizzate perché potessero divenire occasioni di crescita nel settore turistico-ricettivo, con ricadute anche in termini occupazionali, come per altro rappresentato in diverse circostanze al Governo, alla Protezione Civile e alla Regione;
- simili danni sono stati riconosciuti, tra l’altro, nel contesto del lodo arbitrale che ha deciso la controversia insorta tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la MITA Resorts;
tutto ciò premesso e considerato si intima l’integrale risarcimento dei danni subiti per le causali in premessa, che allo stato si quantificano presuntivamente in non meno di euro 100.000.000 (Cento milioni) con riserva di meglio quantificare ogni singola voce.
Si significa, al contempo, che questa Amministrazione comunale è disponibile ad aprire un tavolo di confronto, teso a valutare eventuali soluzioni conciliative, purché sia riconosciuto e risarcito in termini concreti il danno subito dalla comunità locale.
Infine, si preavverte che, in caso di mancato positivo riscontro, così come nell’ipotesi in cui non dovessero concordarsi nel breve termine soluzioni conciliative, il Comune si riserva di agire in tutte le sedi competenti per ottenere l’integrale risarcimento del danno, nonché per far accertare eventuali responsabilità anche sotto il profilo amministrativo e contabile.
La presente valga quale diffida e messa in mora ad ogni effetto di legge.
F.to Il Sindaco – ANGELO COMITI
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