G8. Fastame scrive all’On.le Corda
Dopo la risposta del Sindaco Angelo Comiti…
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LA MADDALENA – “Egregio Onorevole, Lei ha chiesto al Sindaco di conoscere le motivazioni che, sino a ora, non hanno ancora portato ad alcuna azione relativa alle procedure di bonifica dell’Arsenale.
Il Sindaco, in quattro pagine, ha esposto: una pagina di stralcio di un Protocollo di Intesa, due pagine di uno stralcio di un verbale di riunione del Comitato, mezza pagina su un dragamine propedeutico, inafferente alla bonifica, e 1/4 di pagina a favore del Lodo da 39 Milioni per Mita resort. A mio avviso si tratta di una relazione burocratica sul faremo, che spazia da ipotesi di dragaggi alla catena autrifica e alle acque interfacciali (nei due casi, non so di cosa si parli), da un capping completo a un capping a spot, fino ad un annuncio di inizio di attività a fine primavera (cioè a fine del suo mandato, e nel Marzo 2011 dichiarava che “la bonifica si farà in 45 giorni”. È credibile?). Una relazione senza tempi schedulati è inconsistente, tanto che passati 6 mesi dal verbale di riunione non vengono riferite azioni fatte. Poiché non le ha risposto, aggiungo qualche osservazione. Il Sindaco si è dimenticato di dirle:
- Il progetto nasce nel 2010 nel DPC Protezione Civile, ancora vigenti il segreto di Stato e le procedure derogatorie. Va dritto a un dragaggio e a un conferimento in vasca di colmata in Continente, mai autorizzato. È la soluzione più inquinante e più costosa: se va su Google e clicca su indagati vasca di colmata ne saprà di più e ritroverà presenti alcuni dei nostri attori.
- Diventa progetto definitivo nel 2012; il dragaggio è basato su errate valutazioni riferite al suolo e sottosuolo terrestri e non ai sedimi marini, aspetto tecnicamente vincolante.
- In tutti i documenti, sino alla Conferenza di servizi del 17.04.2013 compresa, il progetto è sempre lo stesso. Il Sindaco partecipava alle Conferenze di servizi dal 2008 ad oggi, quali sono stati i suoi interventi? Riceveva i documenti? Tra questi ci sono un parere Arpas del 2013 (“ritiene di non avere elementi sufficienti a poter esprimere un parere motivato”), e un parere ISPRA del 2013 (“ritiene che la documentazione esaminata non contenga elementi sufficienti per la formulazione di un parere tecnico completo”). Ma la Concordia procede.
- Nel Gennaio 2013, il sito SIN Nazionale diventa SIR Regionale: secondo il D.M. deve seguire un Accordo di programma Ministero dell’Ambiente Regione, di cui non si ha contezza.
- Ciononostante, il 29.10.2013 arriva un Protocollo dei Intesa tra Regione Comune, che scrive di un’appartenenza dell’area a un sito SIC (è una balla), cita finanziamenti non disponibili, viene descritto dal Ministero dell’Ambiente come “un accordo politico”, dichiara che “la pregressa attività nell’area demaniale oggetto di interesse ed i relativi effetti ambientali sono riconducibili alle attività svolte dal Ministero della Difesa – Marina Militare che dovrà essere interessato per l’attivazione degli interventi di risanamento ambientale”(e il Sindaco inverte la rotta e si accontenta cordialmente della presenza di un dragamine che nulla ha a che fare con la bonifica), e comprende l’abuso di impegnare il Sindaco all’adeguamento del progetto, citando la Legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 che invece stabilisce “che sia attribuita ai Comuni l’approvazione dei progetti di bonifica”, in questo caso dopo aver sentito il parere del Parco.
Ma il sindaco si dimentica di recepire che l’area è contigua a una zona ZPS. Il che cambia le regole:
- È anomalo che l’Ente Gestore della ZPS e del Parco Nazionale non entri nel ruolo.
- Non per ultimo, il Sindaco non parla del bene materiale Arsenale: cosa vuol farne, ne ha discusso in Consiglio? Una vendita di posti barca e di residence? Il bene non è suo, perché non lo ha chiesto con un progetto valido, ma sua è la convocazione di un Consiglio Comunale per la destinazione d’uso. Quanto vale in Euro “l’ingente danno economico”che dichiara? Quanto valuta il mancato guadagno annuale per la comunità, può esprimerlo in Euro?
Se riuscisse a mettere insieme questi numeri otterrebbe due certezze: la validità della sua attività degli ultimi cinque anni, e, soprattutto, sarebbero tutti costretti a correre.
- Prima o poi, bisognerà chiedersi: chi ci guadagna? Non è che più passa il tempo, più alto è il costo della bonifica, e più si spende in incarichi e erogazioni ai soggetti interessati? Non è che si cerchi la soluzione che spenda il più possibile in cemento e in mezzi navali?
- Il lodo arbitrale dei 39 milioni a Mita Resort non c’entra niente con la bonifica, nessun lodo la impedisce. È errato spingere a pagare, al contrario occorre leggere gli appalti del primo dragaggio per scoprire chi ha causato il danno: ne parliamo il 1° Aprile? Non è uno scherzo, ma ne parliamo a parte.
Si pensi piuttosto a recuperare i 5 Milioni che il Sindaco ha consegnato all’Unità di missione.
Tralascio altre pagine di questi aspetti, cerco di chiarire il merito:
- Ho il diritto a vivere in un luogo, in cui sono nato e risiedo, nel quale vengano rispettate le norme di legge riguardanti la tutela ambientale.
- Tutte le direttive e le norme sulla tutela ambientale definiscono la partecipazione dei cittadini. In un Parco e in una ZPS, la VAS si fa, e si è fatta, seguendo questa logica.
Qui avviene il contrario: col dragaggio del G8, c’è stato il più grande danno ambientale e lo abbiamo appreso da un comunicato della Procura, ora deve avvenire il più grande intervento di tutela e né i cittadini, né il Consiglio Comunale ne sono a conoscenza.
A mio avviso, in queste condizioni ci si coalizza per un obiettivo comune, via gli steccati; il Sindaco lo sa, e ne ha avuto disponibilità.
Purtroppo, oggi come oggi le valutazioni sono inadeguate alle norme di legge e alla Direttiva Habitat Natura 2000: non sanno nemmeno di che tipologia è il mercurio di cui cianciano. Sono certo che si prestano ad una procedura di infrazione Europea.
Prometto pertanto che denuncerò chiunque metta mano a un dragaggio…
…e chiunque non rispetterà le norme relative ai sedimi marini e alla Direttiva Habitat Natura 2000.
- Ritengo che a fronte di una valutazione corretta, da fare, esista la soluzione applicata in tutto il mondo dal 1978, una copertura con materiali naturali locali, altro che dragaggio o calcestruzzo. Il difetto di questa? Costa poco, poco guadagno, e si realizza in poco tempo. Se si intraprendesse questa soluzione, non avrei difficoltà a collaborare, col difetto di non avere interessi personali e di avere quindi la libertà impagabile di pensare e di dire.
Nel frattempo ho assistito a battibecchi tra Istituzioni e a prese di distanza: non mi piace affatto, perché alla fine i soldi, pochi, sono sempre gli stessi, e sono i miei.
Egregio Onorevole Emanuela Corda, la ringrazio per il suo interesse alla nostra isola, se vorrà approfondire resto disponibile.
Cordiali saluti.
Gian Carlo Fastame (Ingegnere Chimico)
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