
Gasolio oltre 2 euro mette in crisi le aziende. La Sardegna è tra le regioni più care

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REDAZIONE – Il prezzo dei carburanti continua a salire e scatta l’allarme delle imprese di autotrasporto: «Il guadagno rischia di sparire». La Sardegna è tra le regioni più care. Negli ultimi due mesi, è la stima, il costo del gasolio è aumentato del 12 per cento, con un trend in crescita di 1,5 centesimi al giorno.
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, dice che la media alla pompa nell’Isola è 1.965 euro al litro per il gasolio e 2.025 per la benzina. Sta peggio solo la Liguria.
Confartigianato Imprese Sardegna, dice che «l’ennesimo aumento del costo del carburante sta andando a incidere sul futuro delle circa 2.300 imprese dell’autotrasporto in Sardegna, di cui 1.500 artigiane, sugli oltre 4mila dipendenti, sulla movimentazione dell’80% delle merci di tutto il territorio isolano, e, di riflesso, sull’attività delle imprese sarde, soprattutto quelle più piccole».
Secondo una rilevazione dell’Ufficio Studi dell’associazione di categoria, in Italia i prezzi alla pompa dei carburanti rimangono tra i più elevati in Europa: siamo al 6° posto nell’Ue a 27 sia per la benzina che per il gasolio.I rincari, per la benzina, sono stati del 14,4% rispetto allo scorso anno, mentre per quelli del gasolio l’aumento si ferma al 2,7%. In Italia il prezzo dei carburanti alla pompa supera del 6,6% la media dell’Ue a 27.
«Considerato che la spesa per i carburanti incide sul totale dei costi per il 30%», commenta Confartigianato in Sardegna, «se il prezzo del gasolio continua a salire, rischia di venir meno il guadagno». Per questo, a livello nazionale, «abbiamo sollecitato interventi per tenere sotto controllo i prezzi ed evitare speculazioni ma anche per ridurre la componente fiscale. Infatti, in valore assoluto, l’Italia presenta la più elevata tassazione sui carburanti tra i 27 paesi dell’Ue: pesa per il 53,4% del prezzo alla pompa, superiore di oltre tre punti percentuali al 49,8% dell’Eurozona».
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