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Gli esperti: “Il Covid-19 perde potenza, col caldo potrebbe indebolirsi”

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ROMA – Dal TGCOM24 di questa mattina. Parla il responsabile dellʼUnità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dellʼUniversità Campus Bio-Medico di Roma.

Stiamo osservando che il Covid-19 perde potenza. Evolve, ma perde contagiosità e, probabilmente, letalità…

Lo ha affermato Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma durante un’audizione in Senato.

In Italia abbiamo avuto due ingressi epidemici differenti, a due settimane di distanza. Il Nordha avuto uno tsunami assurdo, imprevisto e imprevedibile. Abbiamo visto in un nostro lavoroha continuato Ciccozzidue eventi epidemici differenti: uno, con ceppi virali che dalla Cina, attraverso l’Europa, è andato al centro Italia. E successivamente un ceppo tedesco che è andato ad infettare la Lombardia e il Nord dell’Italia“.

Il virus perde potenza – “Stiamo osservando – ha quindi aggiunto – che il virus di Covid-19 sta perdendo potenza. Sta continuando a mutare. Ma sta facendo mutazioni che a lui non sono più utili”. La perdita di potenza del virus “la vediamo dal minor numero di decessi (dovuti alle infezioni pregresse) e dal minor numero di persone in terapia intensiva. Questo è dovuto sicuramente alle terapie ma anche alla perdita di potenza del virus. Non sappiamo quanto dura l’immunità. Anche se sappiamo che c’è“.

Il caldo potrebbe essere nemico del virusDello stesso parere è anche Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia del San Raffaele di Milano che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha detto: “E’ molto probabile che l’arrivo del caldo possa influenzare il livello di aggressività del germe“.

L’immunità di gregge Senza un vaccino non si può fermare il virusha affermato ancora ClementiNel caso del morbillo, causato da un virus molto contagioso (come Sars-CoV-2), serve che in una comunità ci sia il 95% di immuni perché sia protetto anche il restante 5%. E’ appunto l’immunità di gregge. Inoltre, nel caso del nuovo coronavirus, sappiamo che potrebbe non esserci una correlazione esatta tra titoli anticorpali rilevati con gli attuali test e quantità di anticorpi neutralizzanti, quindi non sappiamo quanto le difese a nostra disposizione siano efficaci. Non abbiamo nemmeno certezza in merito alla loro durata. Sulla questione dell’immunità servono ulteriori dati“.

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