
I sindaci si dividono sui bilanci della Asl

da La Nuova Sardegna
Non ci sono certezze
Alla conferenza socio sanitaria con i vertici aziendali il no è arrivato dal distretto di Tempio e dalla Maddalena… e con una bella sciabolata di Massimiliano Guccini
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OLBIA – Gallura sempre unita quando in ballo c’è la sanità del territorio da salvare. E quando, soprattutto, si devono difendere gli ospedali di Tempio e La Maddalena.
Ma i 17 sindaci (qualcuno con delega da parte degli assenti) che ieri hanno partecipato alla conferenza socio sanitaria nei locali della ex provincia, si sono divisi sull’esame dei bilanci della Asl. Non si trattata di una vera e propria approvazione. Serviva solo un parere non vincolante, ma a esprimersi positivamente sono stati solo i sindaci del distretto di Olbia. Con due eccezioni: Santa Teresa (solo per il bilancio di previsione) e La Maddalena.
L’assessore della Sanità Massimiliano Guccini ha detto che «presentare un emendamento al bilancio di previsione della Asl non serve a nulla: su questo atto pende la delibera regionale e ciò significa che potrà essere modificato. Ovvero: ci attendiamo la ghigliottina. Quindi, il forte segnale che dobbiamo dare per far sentire la nostra voce a Cagliari è esprimere un parere contrario al bilancio».
.Inutili i tentativi di mediazione di Antonio Satta, presidente della conferenza socio sanitaria che ha più volte invitato tutti i sindaci «a mettere nero su bianco le proposte per gli ospedali della Maddalena e di Tempio per farle inserire nel bilancio di previsione, come avevamo stabilito nell’incontro alla Maddalena». Ma così non è stato. Perché sono arrivati una sfilza di no anche dai sindaci del distretto di Tempio (come Luogosanto e Aglientu). «Un no politico, sia chiaro – ha precisato il sindaco di Calangianus Gio Martino Loddo – che non vuole essere un attacco alla Asl. Con la riforma annunciata tra Tempio, Olbia e La Maddalena ci sarà il deserto e con quella territoriale sprofonderemo in una voragine».
Dello stesso avviso il sindaco di Tempio Andrea Biancareddu (che ha parlato anche a nome del collega di Badesi). «In questi mesi è stato fatto un grande sforzo da parte di tutti e la compattezza della Gallura non è mancata. Ma non posso che essere scettico e preoccupato. L’assessore Arru si esprime in un modo a Tempio e a Olbia e poi a Cagliari dice cose completamente diverse. La certezza che abbiamo in questo momento è che per altri centri della Sardegna sono previste le deroghe e per noi no. E questo non è un buon segnale».
Inutile anche la richiesta arrivata in aula dal commissario della Asl: “Dateci tutti gli strumenti per fare il miglior bilancio possibile”.
I no espressi sono rimasti tali, anche sul bilancio consuntivo. Paolo Tecleme ha quindi parlato delle grandi difficoltà in cui sta operando l’azienda e di come si sia dovuta muovere a causa del piano di rientro. «C’è un problema di cassa – ha detto -, un blocco delle assunzioni e l’impossibilità di fare sostituzioni. Da settembre a oggi paghiamo 70 persone in meno. Senza dimenticare l’aumento della spesa farmaceutica, che crescerà del trenta per cento nei prossimi tre anni».
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