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Il Caso coppie Gay. La Procura di Padova impugna l’atto di nascita di una bimba con due mamme

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REDAZIONE – Nuovo caso giudiziario contro una coppia gay con figli. Questa volta è la Procura di Padova a impugnare l’atto di nascita di una bimba con due mamme (registrato il 30 agosto 2017): i magistrati chiedono la “cancellazione” del nome della madre non biologica, e la “rettifica” del cognome attribuito alla figlia, tramite cancellazione di quello della “seconda mamma“, poiché è “illegittimo” in quanto va contro le leggi, e i pronunciamenti della Cassazione.

La bimba compirà fra poco 6 anni. Il Tribunale ha fissato l’udienza per la discussione del ricorso il 14 novembre.

Le coppia di 40enni, sposatasi all’estero, ha un secondo bimbo, figlio biologico dell’altra donna – all’anagrafe il secondo genitore della bambina -. I due bimbi hanno pochi mesi d’età di differenza, e sottolinea la donna cui è indirizzato il ricorso della Procura, sono a tutti gli effetti “due fratelli“, lo stesso doppio cognome, seppur con due mamme diverse. La madre biologica della bambina ha già inviato i documenti per l’iscrizione della figlia alla prima elementare con il doppio cognome.

Potrebbe essere solo il primo caso quello di Padova. Sono 33 gli atti di nascita registrati a Padova dal sindaco Sergio Giordani a partire dal 2017 e che ora potrebbero essere impugnati. Ma la questione è di difficile interpretazione perché la cancellazione di uno dei due cognomi dati al figlio di una coppia omosessuale è stata contestata in un caso di famiglia formata da due padri in cui uno solo risultava essere il donatore del seme. In quel caso ci si trovava di fronte a un caso di maternità surrogata non accettata dalla nostra legge. Diverso dovrebbe essere il caso di due donne, dove una delle due è la madre biologica.

Situazioni complesse che meritano sicuramente un percorso decisivo e chiarificatore da parte del legislatore.

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