SEGNALAZIONI ED OPINIONI

Mauro Morandi. Il custode di Budelli

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di Marco Leoni

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marco leoniLA MADDALENA-BUDELLIMauro Morandi vive da quasi trent’anni nella casermetta militare risalente alla seconda guerra mondiale che sorge alle spalle della Spiaggia rosa di Budelli.

Nel 2013 la sua permanenza sull’isola è divenuta incerta in quanto la società per conto della quale svolgeva le mansioni di custode (senza peraltro ricevere lo stipendio da molti anni prima) è stata dichiarata fallita. Incertezza che è stata alimentata qualche mese fa dalla decisione del tribunale che ha assegnato Budelli al rissoso parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena.

Oggi Mauro si trova in una sorta di limbo, in attesa di sapere se verrà rispettata la sua volontà di continuare a vivere gratuitamente dietro la Spiaggia rosa, come auspicato pochi giorni fa anche dal ministro dell’ambiente.

La fotografia lo ritrae sulla veranda di casa, dove trascorre i pochi momenti di relax che gli sono concessi durante la stagione estiva.

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Da quella comoda postazione, tra una sigaretta e l’altra, controlla che nessuno sbarchi con mezzi nautici sulla Spiaggia rosa o vi arrivi a nuoto. Attraverso la scucitura della tenda, controlla anche che nessuno vìoli l’arenile uscendo dal sentiero tracciato che conduce alla casa. Non spetterebbe a lui far rispettare il divieto di calpestìo dell’arenile imposto dal parco nazionale, ma (in assenza di forme istituzionali di controllo) si prende la briga di respingere i cafoni con le dovute maniere e di dare le giuste spiegazioni ai visitatori che gli si presentano a tutte le ore sull’uscio di casa. Sul tavolino costruito con legni trasportati dal mare, Mauro tiene a portata di mano un rizòma di posidonia che utilizza per far comprendere ai bambini il fenomeno della colorazione della spiaggia, stimolandoli ad apprezzare la bellezza del paesaggio e a sviluppare sentimenti di rispetto e amore nei confronti della natura.

Chi considera Mauro un privilegiato perché vive gratuitamente su un’isola deserta non riflette sul fatto che lo “storico guardiano” è sotto costante assedio durante l’estate e in piena solitudine d’inverno. Molti di quelli che si dichiarano pronti a sostituirlo non s’interrogano a sufficienza sullo stato d’isolamento in cui potrebbero trovarsi a Budelli durante i temporali invernali o durante le burrasche di grecale che portano via la sabbia dalla spiaggia lasciando nella cala solo sassi e rocce.

Mauro è certamente un uomo che ha saputo cogliere al volo l’occasione che gli si è presentata trent’anni fa quando il catamarano sul quale lavorava ha casualmente buttato l’ancora nelle acque dell’arcipelago di La Maddalena. Durante un’intervista del 2003, mi disse: “Sono rimasto sull’isola perché ai dubbi e alle paure di quel primo anno da solo si contrapponeva uno stato d’animo inspiegabilmente sereno. Qui ho un rapporto sereno con il tempo, con l’ambiente e con il lavoro. Leggo con gusto, cucino volentieri e mi concentro senza sforzi.”

A quasi trent’anni di distanza dal giorno in cui ha messo piede a Budelli, sulla soglia degli ottant’anni, quell’insegnante di educazione fisica proveniente da Modena vuole continuare a vivere dietro la Spiaggia rosa. Lì vorrebbe possibilmente essere seppellito. Spero che non si facciano prevalere ragioni ciniche di basso profilo burocratico per impedirglielo.

Il Parco Nazionale dovrebbe rispettare l’esistenza di Mauro non meno di quella del micro-organismo che vive sulla prateria di Posidonia oceanica presente di fronte a Cala del Roto e che quasi per magia le correnti marine trasportano sull’arenile della Spiaggia Rosa.

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