CRONACA ED EVENTI

Il Giudice e i suoi amici

da L’Unione Sarda

tribunale tempio

Quei consigli ai parenti degli indagati

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vincenzo-cristiano_giudiceTEMPIO – Per la prima volta nella sua vita, lunedì, sarà dall’altra parte del tavolo. Vincenzo Cristiano, 48 anni, giudice del Tribunale di Tempio, accusato di avere ricevuto regali per “ammorbidire” le sue decisioni, dovrà rispondere alle domande del gip di Roma, Giulia Proto.

Cristiano è uno dei gip di Tempio e Proto è il gip capitolino che ha disposto per lui gli arresti domiciliari a Napoli, scrivendo anche che, in caso di impossibilità di eseguire la misura in un appartamento del capoluogo campano “si applica la custodia cautelare in carcere“.

Il problema di Vincenzo Cristiano, stando all’informativa del Commissariato di Olbia, sono le sue amicizie, le frequentazioni, i rapporti stretti con persone sottoposte a procedimenti penali. Anche i suoi. A Napoli e in Sardegna. Secondo gli investigatori della Polizia di Stato, Cristiano, incontra e dialoga, anche al telefono, con i parenti di soggetti arrestati. Scrive il gip Proto: «a dimostrazione che il gip forniva supporto giudiziario (sotto forma di consigli) con frequenza preoccupante».

  • Ma chi sono gli “amici” di Vincenzo Cristiano?
  • Quali ambienti, il gip arrestato ha frequentato, venendo meno (secondo la Procura di Roma) ai suoi doveri?

La lista stilata dalla Polizia è lunga.

Il personaggio che spicca nelle storie della presunta corruzione, è l’imprenditore campano, Umberto Galizia. Titolare di una pizzeria di Pozzuoli, 45 anni, ha lavorato anche nel settore dei videogiochi. Qualche anno è rimasto coinvolto in una grossa inchiesta che portò all’arresto di alcuni camorristi di Secondigliano.

  • In Gallura, secondo i Carabinieri della Stazione di Olbia Centro, Galizia avrebbe “aiutato” alcuni imprenditori in difficoltà, con prestiti a tassi usurari. Nel gennaio del 2014, l’imprenditore viene arrestato, un mediatore immobiliare olbiese lo accusa di averlo minacciato di morte. La presunta vittima ha avuto 130mila euro, secondo i militari, e ne deve restituire 170mila. Galizia ha un suo uomo a Olbia, che conosce Cristian Ambrosio. Quest’ultimo è amico e socio (nella srl Farvic) del gip Cristiano. Ambrosio vive a Olbia, è campano anche lui.
  • La Polizia ha indagato a lungo su di lui per spaccio di cocaina e gli è stata anche confiscata una villa. Il gip Proto scrive anche che Cristiano, nel 2013, parla al telefono e incontra in un bar di Olbia, i parenti di un ragazzo campano di 18 anni, arrestato con l’accusa di spaccio.
  • La Polizia ha fornito alla Procura di Roma, un corposo dossier sulle frequentazioni olbiesi di Cristiano. Il processo “aggiustato” citato nell’ordinanza di arresto, è quello dell’imprenditore Manuel Spano. Gli investigatori evidenziano che Spano si rivolge a Cristiano con il termine “compà” e che si dice dispiaciuto quando scopre che il giudice è stato derubato del computer che lui gli aveva regalato. Spano e Cristiano si frequentano, anche in presenza di altri magistrati, imprenditori e politici olbiesi.
  • La Polizia segnala ai pm, che Cristiano avrebbe cenato con un familiare di Gino Mureddu , arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Cagliari. Inoltre, nell’aprile del 2016, parla al telefono e incontra l’imprenditore Antonello Verona, fondatore della discoteca Sottovento, in quel periodo destinatario di un provvedimento per presunte violazioni fiscali. Va detto che Cristiano chiese di astenersi e il sequestro venne annullato dal Tribunale del riesame di Tempio.

Ma gli avvocati di Cristiano, Giovanni Azzena e Gerolamo Orecchioni, assieme al legale di Spano, Antonello Desini, hanno iniziato le indagini difensive e definiscono Vincenzo Cristiano un Giudice integerrimo. Carte alla mano, sono sicuri che Cristiano – (subito sotituito dal giudice Di Giacomo nelle funzioni di gip e gup) «possa chiarire, nella sede di Roma, la sua posizione».

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