HOME

Il “green pass vaccinale” è valido già dopo la prima dose

.

AGI – Il ‘green pass’, il certificato verde che fungerà da passepartout una volta in vigore (per spostarsi tra regioni di colore diverso, ma anche per partecipare a eventi, convegni, eventi civili e religiosi) avrà una validità di 9 mesi (non sei quindi, come inizialmente ipotizzato), e, altra novità rispetto a quanto previsto, sarà rilasciato già dopo la prima dose.

È quanto prevede il dl Covid pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore da oggi —> (Vedi). Il pass (su cui è ancora in corso la discussione a livello europeo per varare un documento comune che consenta di spostarsi anche tra Paesi) verrà rilasciato “anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale“.

Una volta fatto il richiamo, la stessa certificazione automaticamente diventa valida per i successivi nove mesi. La durata effettiva, insomma, è variabile perché legata alla tempistica prevista per i richiami. Il documento è rilasciato, “su richiesta dell’interessato – come prevede il dl di aprile – in formato cartaceo o digitale, dalla struttura sanitaria ovvero dall’esercente la professione sanitaria che effettua la vaccinazione e contestualmente alla stessa, al termine del prescritto ciclo (passaggio questo modificato, come detto, nel nuovo decreto, ndr), e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato. Contestualmente al rilascio, la predetta struttura sanitaria, ovvero il predetto esercente la professione sanitaria, anche per il tramite dei sistemi informativi regionali, provvede a rendere disponibile detta certificazione nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato”.

Oltre che per avvenuta vaccinazione, si potrà ottenere anche dopo la guarigione dal Covid o dopo un tampone: nel primo caso lo rilascera’ il medico di medicina generale oppure la struttura ospedaliera dove si è stati curati. Nel caso di certificazione per tampone negativo (molecolare o antigenico), viene rilasciato dal laboratorio dove è stato effettuato. 

Il green pass o  certificazione verde Covid-19 è il documento che serve per spostarsi liberamente tra le regioni di diverso colore se rosse o arancioni, mentre gli spostamenti tra regioni gialle sono liberi. La certificazione verde – green pass serve dal 15 maggio per poter entrare in Italia senza doversi sottoporre alla quarantena di 15 giorni e servirà anche per poter andare a trovare i gli ospiti nelle Rsa e permette di muoversi all’estero nell’Unione Europea.

__________________________

Per “certificazione verde” si intende una certificazione comprovante uno dei seguenti stati:

  • lo stato di completamento del ciclo vaccinale contro il SARS-CoV-2;
  • la guarigione dall’infezione da SARS-CoV-2 (che corrisponde alla data di fine isolamento, prescritto a seguito del riscontro di un tampone positivo);
  • il referto di un test molecolare o antigenico rapido per la ricerca del virus SARS-CoV-2 e che riporti un risultato negativo, eseguito nelle 48 ore antecedenti.

Esempi:

  • il normale certificato vaccinale rilasciato dalla Regione o dalla ASL alla fine del ciclo vaccinale, che indica anche il numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’individuo, è considerato un certificato verde Covid-19
  • il certificato di fine isolamento rilasciato dalla ASL è considerato un certificato verde Covid-19
  • il referto del test antigenico negativo effettuato presso le farmacie autorizzate o i medici di medicina generale/pediatri di libera scelta è considerato un certificato verde Covid-19.

(Vedi – Certificazioni verdi Covid-19 – Ministero della Salute)

.

.

.