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Il primo cargo accompagnato sulle Bocche

Rassegna Stampa – La Nuova Sardegna

La Castor Leader, nave di 70mila tonnellate, 2mila di idrocarburi, si è affidata al servizio di pilotaggio.

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Ogni anno nel braccio di mare tra Sardegna e Corsica transitano 3500 imbarcazioni pericolose

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FOTO450_guardiavecchia_fotoOLBIA – Panama si affida agli occhi degli angeli delle Bocche. Il cargo Castor leader, 70mila tonnellate, 2000 di idrocarburi, sceglie di far salire a bordo uno dei piloti della “Bonifacio strait pilots” per attraversare in sicurezza lo stretto. È la prima volta che una nave accoglie l’invito del governo italiano a utilizzare il pilota raccomandato. Ogni anno circa 3500 imbarcazioni navigano nel braccio di mare tra la Sardegna e la Corsica. Mezzi mercantili, pericolosi anche se non trasportano materiali inquinanti. Tutti mettono a rischio il paradiso naturalistico del parco della Maddalena e il parco marino delle Bocche con il carico di idrocarburi che custodiscono nelle pance.

Primo pilotaggio. Francesco Bandiera, comandante della «Bonifacio strait pilots», sale sulla Castor leader verso le 15,30. Per la nave battente bandiera panamense, fresca di cantiere, è la prima volta nello stretto. Il comandante, di nazionalità indiana, vuole attraversare il braccio di mare in sicurezza. Conosce l’imprevedibilità delle condizioni meteo, il cambio repentino dei venti, il traffico di barche e navi. Per questo si PILOTA BANDIERA2affida al pilota raccomandato. Il punto di incontro tra la pilotina della «Bonifacio strait pilots» e il gigante mercantile è a 15 miglia da Santa Teresa. Sul mare si incrociano venti di libeccio e maestrale, onde alte un metro e mezzo. Il comandante Bandiera sale a bordo, scambia le informazioni con il suo pari in grado. Il pilota italiano, dovrà assistere le manovre di passaggio nello stretto. Bandiera segnala al sistema Vessel traffic service della Guardia Costiera di La Maddalena che il cargo non ha problemi tecnici, non trasporta merci pericolose e può iniziare il transito. Una collaborazione che funziona alla perfezione. Superata l’insidia del mare delle Bocche Bandiera sbarca e risale sulla pilotina che ha scortato la Castor leader. «È stata una emozione straordinaria – commenta Bandiera –. Da ragazzo, a La Maddalena, vedevo le navi attraversare lo stretto e pensavo alla catastrofe che sarebbe potuta accadere se un’imbarcazione avesse avuto un incidente. Pilotare oggi una nave potenzialmente rischiosa nelle Bocche muove dentro sentimenti forti. Dal punto di vista tecnico ho toccato con mano le criticità di un progetto come questo. Per garantire la vita e l’incolumità di chi deve fare questo servizio servono prima di tutto mezzi adeguati». Pilotine speciali, d’altura, che non temano le onde delle Bocche.

Protezione speciale. Dal 2011 lo stretto di Bonifacio è stato indicato come area di mare di particolare sensibilità (Pssa). L’Imo, l’Organizzazione internazionale marittima, ha stabilito che per mantenere la Pssa ci sono tre regole da rispettare. Rotte tracciate, un controllo radar e il pilotaggio raccomandato. Per assolvere al terzo obbligo il ministero si è rivolto alle Corporazioni dei piloti del porto di Olbia e Porto Torres. Dal punto di vista burocratico la procedura è stata compiuta. I piloti marittimi, tutti privati, sono le braccia tecniche della guardia costiera e misura associata di protezione ambientale. Ma l’imbarco a bordo del pilota non è obbligatorio, solo consigliato. Un atto troppo cortese per costringere gli armatori a usare il servizio a pagamento. La chiave di volta è nelle mani del Governo. «L’obbligatorietà darebbe maggiore garanzia sulla sicurezza dello Stretto – conclude Bandiera –. Nella Pssa in Australia il pilotaggio è obbligatorio da 15 anni. A noi non interessa l’assistenzialismo di Stato. Siamo privati e siamo pronti a fare degli investimenti seri. Ma è fondamentale che questo servizio non sia più solo raccomandato».

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