In Francia funziona così. E poi accusano l’Italia?
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(Ascoltiamo tutte le campane…)
Per ora la Francia espellerà 44 migranti della Ocean Viking
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AGI – Dopo che la loro domanda d’asilo è stata respinta, saranno espulsi dalla Francia 44 dei 244 migranti della Ocean Viking fatti sbarcare a Tolone la scorsa settimana. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno Gèrald Darmanin, precisando che “queste persone saranno ricondotte nel Paese di origine non appena le loro condizioni di salute lo consentiranno“.
L’ultimo sviluppo sulla vicenda dei migranti salvati nel Mediterraneo dalla nave umanitaria Ocean Viking è stato comunicato, oggi 15 novembre 2022, dal ministro durante una sessione di domande al governo. Darmanin ha tuttavia sottolineato che “è ancora in corso l’esame dei dossier” mentre nella zona di attesa temporanea allestita nel Var (Sud), proseguono le udienze dei migranti da parte del Giudice delle Libertà e della Detenzione (JLD) per determinare la loro sorte.
Secondo fonti citate dal quotidiano Le Figaro, in tutto è allo studio il fascicolo di 190 migranti accolti nella citta’ di Hyères, con al momento l’annullamento del blocco nella zona di attesa temporanea per quattro di loro, tutti originari di Guinea, per un vizio di procedura riscontrato dal giudice competente.
Per legge in Francia per mantenere qualsiasi individuo in un luogo di privazione della libertà oltre un periodo di 96 ore, è un obbligo legale la sua presentazione davanti al JLD. Per i quattro guineani presentati lunedì davanti al JLD, i vizi procedurali sono stati sollevati e ritenuti validi dai tribunali.
Riguardano in particolare i tempi di trasmissione degli archivi o registri assenti dall’archivio, ha riferito a Le Figaro la presidentessa degli avvocati di Tolone, Sophie Cais. Pertanto questi migranti sono autorizzati a lasciare il centro se l’accusa non fa appello entro 10 ore e dopo la notifica dell’ordine alle varie parti. L’Associazione nazionale per l’assistenza alle frontiere degli stranieri (Anafè) ha dichiarato a Le Figaro che al momento sono ancora sul posto ma dovrebbero partire in giornata.
Una volta rilasciati questi quattro migranti riceveranno un visto regolamentare di otto giorni, detto anche salvacondotto, durante i quali dovranno presentarsi in Prefettura per fare richiesta ufficiale di accoglienza sul territorio, secondo la procedura prevista dalla legge. Sempre oggi altre cinque udienze si sono svolte dinanzi al Giudice delle Libertà e della Detenzione di Tolone per pronunciarsi sul mantenimento o meno nella zona d’attesa temporanea di tutti i migranti accolti invece nella penisola di Giens, tra cui 23 donne e 13 minorenni.
Anche per loro potrebbero essere riscontrati vizi di procedura in quanto, secondo i legali, inizialmente non hanno avuto alcun accesso ad un avvocato al loro arrivo al centro per vacanze estive riconvertito in zona d’attesa. Dopo la visita a sorpresa nel fine settimana della presidentessa degli avvocati di Tolone, è stata avviata una consultazione dei migranti con i legali.
Il caso della Ocean Viking è da giorni al centro di un braccio di ferro diplomatico tra Parigi e Roma e di trattative ai massimi livelli, bilaterali ed europei, per risolvere la crisi dei migranti, tema al centro di una riunione degli ambasciatori Ue domani a Bruxelles.
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E quando la Guardia Costiera Francese lasciò affogare 27 migranti nella Manica?
Un’inchiesta rivela che nel novembre 2021 i soccorsi francesi furono contattati un certo numero di volte. Nonostante le molteplici chiamate, sembra che nessun mezzo sia stato inviato in soccorso dell’imbarcazione dalla parte francese.
Lo riferisce il quotidiano Le Monde che rende note le registrazioni telefoniche di quella tragica notte del 24 novembre di un anno fa, nell’ambito dell’informazione giudiziaria in corso per fare piena luce sulla sciagura avvenuta durante la traversata della Manica, in partenza dalle coste francesi per raggiungere quelle britanniche.
In piena crisi dei migranti tra Francia e Italia indagini sulle circostanze della morte di 27 migranti nella Manica nel novembre 2021 fanno emergere responsabilità dirette dei soccorritori francesi, sollecitati a più riprese, per il loro mancato intervento e un rimpallo con i colleghi britannici.
NESSUN SOCCORSO – Le comunicazioni registrate tra l’imbarcazione naufragata e il Cross, il Centro regionale operativo di sorveglianza e di salvataggio marittimi di Gris-Nez, nella regione del Pas-de-Calais, rivelano che nel giro di tre ore i soccorsi francesi sono stati contattati un certo numero di volte. Nonostante le molteplici chiamate, sembra che nessun mezzo dalla parte francese sia stato inviato in soccorso dell’imbarcazione.
Informazioni e versione dei fatti, queste, confermate anche da un documentario britannico, The Crossing, trasmesso ieri, 14 Novembre c.a., nel Regno Unito su ITV. Come osserva The Guardian, il team che ha svolto le indagini per questo rapporto è stato in grado di accedere a documenti legali interni che descrivevano minuto per minuto gli eventi di quella notte, sulla base del registro di emergenza della guardia costiera francese. Le Monde fa notare che sono stati contattati anche i soccorsi britannici, ma il rapporto delle loro attività non è stato ancora allegato all’inchiesta.
Quella notte, dei 34 passeggeri a bordo, solo due furono salvati e cinque non furono trovati. Tra le 27 vittime c’erano sei donne e una ragazza. Come sottolineato da Le Monde, si tratta del naufragio più grave da quando negli ultimi anni i migranti partono sempre più numerosi per raggiungere l’Inghilterra a bordo di gommoni di fortuna.
“Abbiamo bisogno di aiuto, per favore. Per favore, aiutaci” ha supplicato uno dei naufraghi in linea con il Cross. “Se non ho la tua posizione, non posso aiutarti. Mandami subito la tua posizione e ti manderò una barca di soccorso il prima possibile” ha ripetuto più volte l’operatore al telefono. Ma una volta che la posizione è stata inviata, nessuna barca di salvataggio è stata inviata.
IL RIMPALLO – Invece, l’operatore ha contattato il centro di coordinamento dei soccorsi inglese a Dover, riferendo di avere “una canoa vicino al tuo settore. Vi darò la sua posizione perché è a 0,6 miglia nautiche dalle acque inglesi”. Ma nessuno è intervenuto ed entrambe le parti si danno ostinatamente la responsabilità.
I soccorritori francesi hanno anche fatto una seconda chiamata, alle 2:28, ai loro colleghi britannici per segnalare la barca. Ma secondo i documenti trasmessi dal Guardian, alle 2:44, la guardia costiera inglese ha segnalato a Gris-Nez che il segnale di linea del telefono di un passeggero era francese e che quindi consideravano la barca in acque francesi.
Durante la sua audizione in custodia della polizia, uno dei sopravvissuti, Ahmad Shexa, ha riferito che i soccorritori inglesi avevano detto loro che “quando sono arrivati lì, le onde ci avrebbero portato nelle acque territoriali francesi, e quindi non sono venuti”.
Sempre secondo le stesse registrazioni, intorno alle 3:30 un altro migrante ha chiamato per dire che si trovava “in acqua”, ma il Cross ha risposto: “Sì, ma sei in acque inglesi”. Poi quando l’operatore ha tentato di trasferire la chiamata a Dover, la comunicazione si è interrotta, abbandonando il migrante al proprio destino. Intorno alle 4 del mattino, durante l’ennesima richiesta di aiuto, l’operatore ha nuovamente chiesto la posizione.
Secondo la portavoce della prefettura marittima francese, Véronique Magnin, intervistata da Le Monde, “nessun elemento lascia pensare che non ci fosse coordinamento tra i due centri operativi“. Per un operatore francese identificato come Clément G., “il lavoro è stato ben fatto con i mezzi a nostra disposizione. Penso che questi poveretti siano stati sfortunati”.
Diverse associazioni di aiuto ai migranti hanno espresso il loro “sgomento” dopo le rivelazioni del quotidiano francese, giudicate “insopportabili” . “È sconcertante vedere che c’è stata molta energia data da entrambe le parti, francese e britannica, per dimostrare che spettava all’altra parte farsi carico del salvataggio” ha commentato Lydie Arbogast, responsabile per l’Europa di Cimade, associazione a sostegno di migranti e rifugiati, denunciando “la militarizzazione di questo confine” nel giorno in cui Parigi e Londra hanno siglato un nuovo accordo contro l’attraversamento dei migranti nella Manica.
Secondo gli ultimi dati ufficiali, da inizio 2022 sono circa 17mila i migranti che hanno attraversato il canale della Manica, con un record giornaliero fino a 700 persone.
(Lasciamo perdere, poi, quello che succede alla Frontiera di Ventimiglia…)
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Mais de quoi voulez vous parler?
(Ma di cosa volete parlare?)
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Il Ministro Crosetto oggi al Consiglio Ue sulla Difesa…
“Penso che la crisi con la Francia sia già quasi rientrata. Non ci sarà alcuna difficoltà per l’Italia, si è discusso su un tema. Succede nelle famiglie, succede nei condomini, succede anche ogni tanto fra Paesi di fare delle discussioni… L’Italia pensa che il Mediterraneo sia un luogo da presidiare sempre meglio per l’importanza che ha: economica, strategica, da tutti i punti di vista. Ed essendo la nazione che più di ogni altra vive all’interno del Mediterraneo, qualunque missione europea e internazionale che riguardi la sicurezza del Mediterraneo, è per noi vitale ed importante“
Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al termine del Consiglio Ue Difesa rispondendo a una domanda sulle polemiche tra Roma e Parigi sulla gestione dei migranti…
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