Insulti sui social al Presidente della Repubblica: “5 condannati a Palermo”

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Rassegna Stampa

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REDAZIONEGli insulti a Sergio Mattarella sono costati cari a cinque siciliani condannati dal gup di Palermo Walter Tortorici a pene comprese tra 10 mesi e 20 giorni e un anno, un mese e 10 giorni. I cinque “odiatori seriali” erano accusati di avere ingiuriato sui social il presidente della Repubblica. Si tratta di uno dei procedimenti nati da una indagine della Procura di Palermo su una serie di post violenti pubblicati sulla pagina dell’associazione “Fiori d’arancio” che aveva manifestato solidarietà al Presidente della Repubblica, vittima di attacchi per aver incaricato Carlo Cottarelli di formare il governo nel 2018 (tentativo poi fallito).

Decine i commenti volgari e offensivi che diedero il via all’indagine. Gli inquirenti riuscirono a risalire ai titolari degli account da cui partirono gli insulti. Si trattava di 14 persone di diverse provenienze: da Palermo, a Messina, Torino, Misterbianco, Floridia e Chiaramonte Gulfi.

Sono stati condannati a 10 mesi e 20 giorni Isabella Abbate, Emanuele Anello, Giovanni Cataldo e Salvatore Marciante. A un anno, un mese e 10 giorni Rosa Crivello. Sono stati diversi i momenti in cui gli haters, pensando di potersi nascondere dietro l’anonimato dei social, si erano scatenati contro la prima carica dello Stato. La polizia postale aveva infatti aumentato il monitoraggio del web per stanare gli odiatori seriali. Una operazione molto seria che ha portato appunto a diverse denunce e anche qualche scusa, come il 40enne di Palermo che dopo la denuncia si è giustificato con un “ho fatto una fesseria“.

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Cartello anti Meloni, a Milano sospesi studenti del Carducci

E’ polemica Punizione esemplare anche per gli studenti che a Milano avevano fuori dal Liceo Carducci i cartonati del premier Giorgia Meloni e del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, a testa in giù.

Dieci giorni di sospensione e 18 ore suddivise in educazione civica e attività socialmente utili. A dare notizia dell’iter che ha portato l’istituto a stabilire questa punizione è un comunicato del collettivo della scuola Mille Papaveri Rossi, secondo cui però qualcosa è sfuggito di mano nell’applicazione delle sanzioni. Secondo il collettivo i lavori svolti dagli studenti si svolgono in un clima “umiliante“.

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