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L’11 Maggio si riparte ad ordine sparso, senza fare i conti con l’Oste Conte

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LA MADDALENA – Da lunedi 11, riparte La Maddalena, con l’ordinanza n. 22 firmata questo pomeriggio dal Sindaco (restrittista…) Luca Montella.

E così, avendo quasi tutti un indice di contagio non rilevabile, i comuni della Sardegna procedono in ordine sparso nell’applicazione dell’ordinanza di Christian Solinas – (ma non delle disposizioni Governative…) – che consentono ai sindaci di disporre riaperture anticipate nei luoghi in cui il famoso dato R(t) è minore di 0,5.

Non riapriranno però a Cagliari e a Sassari, entrambe con indice superiore alla soglia.

Dà il via alle riaperture anche Settimo Nizzi a Olbia: serrande aperte per parrucchieri, estetisti, tatuatori, negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie.

A Carbonia la sindaca Paola Massidda dice: “Si intravede la luce in fondo al tunnel per le nostre famiglie e gli esercizi cittadini. Da lunedì si riparte gradualmente“. Riaprono anche quì – fino al 17 maggio – parrucchieri, estetisti, tatuatori ed esercizi commerciali per la vendita al dettaglio, come i negozi di abbigliamento.

E riparte anche Villasimius, con l’ordinanza firmata dal sindaco Gianluca Dessì che dispone le stesse riaperture. Stessa decisione a Carloforte col sindaco Salvatore Puggioni che dice: “La nostra isola non ha registrato alcun contagio, pertanto siamo nelle condizioni di poter riaprire prestando sempre la massima attenzione e monitorando costantemente la situazione“.

E il via libera arriva anche a Sennori, Dolianova e Morgongiori.

NIENTE RIAPERTURE invece negli altri capoluoghi di provincia come Nuoro e Oristano e il comune di Macomer, dove le serrande resteranno ancora abbassate.

Alghero e Santa Teresa Gallura scelgono la prudenza e attendono prima di riaprire.

A Tortolì il Sindaco Massimo Cannas(…come tanti altri che non ci hanno ancora capito molto… come del resto lo stesso incerto Solinas) – dice: “Siamo in attesa che venga chiarito il significato di R(t) indicato come non classificato dalla Regione nel nostro caso. Non appena verrà chiarito questo aspetto possiamo procedere con le aperture, non prima. Bisogna tornare al lavoro solo in sicurezza“.

Insomma ognuno fa come crede e si riparte alla spicciolata. E pur mancando ancora dei protocolli ufficiali, sia a livello nazionale che regionale, per chi riapre restano comunque ferme le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico che affianca il governo:

  • Tutti i negozianti dovranno far rispettare il distanziamento tra clienti ed evitare gli assembramenti;
  • Obbligo di mascherine per titolari e clienti, consigliato l’uso di guanti;
  • Centri estetici e attività relative ai servizi alla persona lavoreranno su appuntamento e utilizzeranno teli, camici e asciugamani monouso;

Detto ciò, però, si attendono ora le mosse del Governo Conte (non molto d’accordo con queste aperture…) che potrebbe, a questo punto, impugnare l’ordinanza di Solinas come ha fatto con la Regione Calabria (vincendo) e conn la Provincia Autonoma di Bolzano, che ancora però attende la sentenza del Tar.

Insomma, una “babilonia” incontrollata che pensa ad un ritorno della bella vita al più presto possibile… (ma senza tenere conto che ancora la paura c’è!)…

Tutto bene venga… ma speriamo che tutto vada bene!

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