
La Dottoressa contro il Punto Nascita

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I consulenti della Regione…
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LA MADDALENA – Sul futuro del Punto nascita di La Maddalena, pare che ci sia ancora troppa poca chiarezza… o molto strategia per non tenerlo aperto.
- L’art. 9.2.2. (All.1) del Decreto Balduzzi dice che “Le Regioni e le Provincie autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere presidi ospedalieri di base per zone particolarmente disagiate, distanti piu’ di 90 minuti dai centri hub o spoke di riferimento (o 60 minuti dai presidi di pronto soccorso), superando i tempi previsti per un servizio di emergenza efficace. I tempi devono essere definiti sulla base di oggettive tecniche di misurazione o di formale documentazione tecnica disponibile… e che tali situazioni esistono in molte regioni italiane per presidi situati in aree considerate geograficamente e meteorologicamente ostili o disagiate, tipicamente in ambiente montano o premontano con collegamenti di rete viaria complessi e conseguente dilatazione dei tempi, oppure in ambiente insulare”.
- Il Consiglio regionale della Sardegna, come è noto, ha così approvato all’unanimità l’emendamento “Perra-Sabatini” che dice: “Considerate le condizioni di insularità e le difficoltà dei trasporti è immediatamente definito un piano specifico di emergenza che garantisca la possibilità di affrontare urgenze ostetriche da parte di equipe specialistiche del presidio, anche con la piena efficacia del sistema di elisoccorso regionale“. Di fatto, ciò significherebbe che i parti possano continuare ad essere effettuati nel Presidio Ospedaliero di La Maddalena anche in condizioni normali.
- Il 5 settembre u.s., Intervistata da Rai 3 Regione Sardegna, la ministra Lorenzin – in visita a La Maddalena – ha detto: Il Punto Nascita di La Maddalena, ad oggi, non ha i numeri per restare aperto… ma non abbiamo mai ricevuto una richiesta di deroga dalla Regione; ovviamente la Regione dovrà fare le sue valutazioni… e noi, che abbiamo aiutato tanti casi come questo, aiuteremo anche La Maddalena…
Ma la dott.a Elsa Viora – presidente dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani, dopo la richiesta di deroga inviata dalla Regione al Ministero della Salute, continua – inspiegabilmente – ad essere contro la riapertura del Punto Nascita dell’Ospedale Paolo Merlo di La Maddalena, senza tenere conto del complicato stato di insularità e difficoltà in cui versa il territorio maddalenino, continuando così – (insistentemente e senza altra ragione) – a battere il suo martello in un discorso che non fa più parte di quell’aspetto scientifico già superato (apparentemente…) dalla stessa politica regionale. E con una recente lettera indirizzata al governatore Francesco Pigliaru, agli assessori, al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e ai componenti dell’Assemblea sarda, continua a sostenere: «Le donne e i bambini hanno diritto alla sicurezza… È impensabile che si arrivi ad una richiesta di deroga per un punto nascita con un volume così ridotto di parti. Il problemà del punto nascita de La Maddalena non può né deve sottostare a logiche politiche o di costi economici ma deve essere affrontato considerando, prima di ogni altro aspetto, la sicurezza delle donne e dei bambini. Partorire in condizioni in cui i requisiti essenziali non ci sono, rappresenta un rischio per le donne ed i bambini e di questo la popolazione deve prendere coscienza»”.
A scendere in campo in difesa del punto nascita della Maddalena sono le componenti galluresi della Commissione Regionale per le Pari Opportunità, Irene Casalloni, Silvia Lidia Fancello e la Dott.a Rina Pileri ginecologa presso l’Ospedale Paolo Merlo di La Maddalena:
«È sconcertante che l’associazione italiana degli ostetrici e ginecologi abbia manifestato la propria contrarietà alla riapertura del punto nascita dell’ospedale della Maddalena. Vuol dire che non si rendono conto delle difficoltà che dovranno affrontare le mamme maddalenine, che saranno costrette ad andare a Olbia per partorire».
La commissione per le Pari Opportunità si appella al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore alla sanità Luigi Arru, e a tutta la classe politica gallurese, «affinché si difendano i diritti delle donne» e lancia una stoccata contro l’associazione dei ginecologi: «È inammissibile che chi non conosce le peculiarità della nostra isola voglia dettare, ancora una volta, legge a casa nostra».
Ma chi è la Dottoressa Elsa Viora?
E’ una ginecologa che nel 2016 è stata eletta Presidente dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani, (Aogoi), che ha raccolto oltre 4.000 iscritti tra ginecologi ospedalieri del territorio e dei libero-professionisti.
È la prima donna ad essere eletta Presidente dell’Aogoi ed è attualmente Responsabile della Struttura di Ecografia Ostetrica – Ginecologica e Diagnosi prenatale dell’Ospedale Sant’Anna di Torino.
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Ora però… scartabellando un pò di quà e un pò di là… tra le pagine internet dedicate a questa eccelsa Dott.a Elsa Viora, sull’archivio del quotidiano La Repubblica, per puro caso… guardate un pò cosa ho trovato:
(Clicca sopra)
Ma di quale sicurezza Parliamo?
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