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“La Giornata della Memoria”

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REDAZIONE – La Giornata della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto sterminate barbaramente da Adolf Hitler. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto.

Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

L’Antisemitismo e leggi discriminatorie – Fin dagli inizi del suo comando e durante la Seconda Guerra Mondiale, Hitler pose al centro il mito della razza ariana. Nel libro “Mein Kampf” (1925) il Führer recitava che tutta la storia è solo espressione dell’eterna lotta tra le razze per la supremazia e che la guerra è l’espressione naturale e necessaria di questa lotta in cui il vincitore, cioè la razza più forte, ha il diritto di dominare. Secondo Hitler l’unica razza a cui spettava il diritto di dominare il mondo era la razza ariana e tutte le altre venivano considerate razzialmente inferiori. Il nemico principale erano gli ebrei. Dalla Germania nazista furono uccisi fino a 6 milioni di ebrei, fino a 250mila Rom e Sinti che erano visti come la “piaga degli zingari”, fino a 250mila tedeschi con disabilità fisiche e mentali. I Testimoni di Geova furono tra i primi a essere mandati nei campi di concentramento. Dei circa 35.000 Testimoni presenti nell’Europa occupata dai nazisti, più di un terzo subì una persecuzione diretta. Circa 4.200 Testimoni di Geova finirono nei campi di concentramento nazisti. Si stima che morirono 1.600 Testimoni, di cui 370 per esecuzione.

Anche in Italia, purtroppo, le leggi razziali fasciste furono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi applicati fra il 1938 e il primo lustro degli anni quaranta, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale Italiana, rivolti prevalentemente contro le persone ebree. Il loro contenuto fu annunciato per la prima volta il 18 settembre 1938 a Trieste dal dittatore Benito Mussolini, alleato di Hitler.

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del “1º Fronte ucraino” del maresciallo Ivan Konev arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.

Ad Auschwitz, circa dieci giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.

L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista.

Nonostante i sovietici avessero liberato, circa sei mesi prima di Auschwitz, il campo di concentramento di Majdanek e «conquistato [nell’estate del 1944] anche le zone in cui si trovavano i campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka [precedentemente smantellati dai nazisti nel 1943]» fu stabilito che la celebrazione del giorno della Memoria coincidesse con la data in cui venne liberato Auschwitz”[7].

La data del 27 gennaio in ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, è indicata quale data ufficiale agli Stati membri dell’ONU, in seguito alla risoluzione 60/7del 1º novembre 2005.

L’Italia, dopo aver formalmente ripudiato e bandito il fascismo, ha istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.

In occasione del Giorno della memoria, il premier Giorgia Meloni ha scritto oggi un messaggio per sottolineare l’importanza della ricorrenza. La Shoah rappresenta l’abisso dell’umanità. Un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione con l’infamia delle leggi razziali del 1938. È nostro dovere fare in modo che la memoria di quei fatti e di ciò che è successo non si riduca a un mero esercizio di stile.

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