La guerra delle rane e dei topi
Un Parco senza popolo
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LA MADDALENA – Nell’antica Grecia era diffuso un poemetto ironico denominato “La Batracomiomachia” (Βατραχομυομαχία, “La guerra dei topi e delle rane”).
Gonfiagote è il re delle rane, Rodipane è il re dei topi, Rubabriciole è suo figlio; topi e rane raggiungono un accordo per spartirsi le ricchezze del lago, ma appare un serpente e topi e rane lottano tra di loro per sfuggirgli; i topi sembrano prevalere, ma Zeus scaglia un fulmine e appaiono dei granchi che annientano i topi.
Il poemetto è stato attribuito a Omero, e anche Giacomo Leopardi si è divertito a scrivere i versi de “I Paralipomeni della Batracomiomachia”.
La guerra del “Piano del Parco” era una contesa inutile e ridicola, riedizione in prosa di questa lotta delle rane: le ricchezze sono dell’Arcipelago, i contendenti erano Parco, Consiglieri del Parco, e Comune (decidete voi i nomi), il Ministro-Zeus era invocato per nominare un commissario per sbaragliare i contendenti
Il Parco ha già adottato il Piano di Gestione del SIC, e la Regione lo ha già approvato. A questo punto il Piano del Parco è diventato un copia-incolla, forse, del domani non c’è certezza.
Sembra, ma solo sembra, che per al Piano di Gestione SIC già approvato occorrano successive autorizzazioni (il BURAS scrive di “piano di gestione approvato dalle autorità competenti”, non meglio indicate)
Ma intanto il Parco ha posto dei paletti insuperabili (BURAS: “il Piano di gestione dovrà essere parte integrante del Piano del Parco”), il che, prosaicamente, significa che, se vigente, non si metterà un mattone dove il Parco lo ha già escluso, e che comunque non sarà facile stravolgerlo. Ovviamente tutto è basato sulla salvaguardia ambientale e sullo sviluppo socio-economico compatibile: il primo vantaggio è che si può buttare a mare qualunque proposta di PUC, almeno per l’area extra-urbana.
Probabilmente questo era lo scoglio della diatriba, perché nessun consigliere si priverebbe dei suoi attributi da solo. Parrebbe che il Parco sia stato disponibile ad escludere l’area abitata, poiché oggi anche Piazza Rossa è zona TC del Parco.
Questa semplificazione non coglie tutte le finezze bizantine e le varianti interpretative. Vediamone alcune, tra le tante, con esplicito no comment:
Il 17 maggio 1996, nasce l’Ente parco, per cui:
- Nel territorio del parco fino all’approvazione del piano del Parco, si applicano,
- le misure di salvaguardia riportate nell’allegato A, l’isola madre è Zona TC (Zona terrestre di riserva parziale: valgono le normative vigenti sino all’entrata in vigore del piano del Parco)
- Il piano del Parco è predisposto dall’Ente parco entro sei mesi dalla sua istituzione, ed è adottato dalla Regione entro i successivi quattro mesi, sentiti gli enti locali.+
Il 13 febbraio 2009, con Decreto N°8 la Regione approva il Piano di gestione del SIC, per cui:
- Il Piano di Gestione del Sic deve essere parte integrante del “Piano del Parco .
- Entro sei mesi dall’approvazione del Piano di Gestione devono essere attivate le procedure per la predisposizione del Piano del Parco.
- Il 27.03.2015 a causa dell’imminente scadenza del 31.12.2015 per la rendicontazione da parte della RAS, a sola sua firma, per vacatio del Consiglio Direttivo, il Presidente adotta il Piano di Gestione SIC, e lo pubblica nel sito web.
- Il 23.04 2015 , sul BURAS n. 18 appare la notizia di avvenuto deposito dei Piani di Gestione del SIC e della ZPS “Arcipelago di La Maddalena.
Confesso di non aver capito Nulla… quì ci vuole Antonino…
Il Piano di gestione è approvato nel 2009 e poi è (ri)approvato anche nel 2015?
Altro che rane, mi vengono in mente i capponi di Renzo dei Promessi Sposi, che, legati per le zampe, si beccavano tra di loro, non potendo fare altro.
Morale delle favole: abbiamo perso un’occasione, potevamo decidere e non abbiamo deciso.
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Ma perché a Bonifacio non hanno questi problemi?
Gian Zorba Fastame – l’Ingegnere
(Scienziato e Scrittore dell’Antica Grecia)
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PS.
Per vedere il Piano di gestione clicca qui.
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