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La Maddalena. La Commemorazione della morte di “Giacomo Matteotti”

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REDAZIONE – Alle 10.30 di ieri mattina, in Piazza Garibaldi, si è svolta la commemorazione della morte di Giacomo Matteotti, a cura dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), con il sindaco di La Maddalena Fabio Lai.

Alla cerimonia erano presenti i Gruppi dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia,  l’Associazione Finanzieri d’Italia e l’ANPI di La Maddalena.

La manifestazione si è svolta prima di fronte alla targa posizionata in Largo Matteotti, collocata 79 anni fa nella stessa facciata di quella che fino a poco tempo prima era stata la Casa del Fascio, in Piazza Garibaldi, successivamente il gruppo si è spostato davanti al Civico Mercato, dove l’Autorità Comunale di La Maddalena ha deposto una corona d’alloro.

Promotori di quella iniziativa furono gli scalpellini di Cava Francese, la maggior parte dei quali erano socialisti e comunisti, e gli operai del Regio Arsenale militare di Moneta.

Nel corso della Cerimonia ha preso la parola il Sindaco Fabio Lai, che ha ricordato Giacomo Matteotti: “La storica targa della nostta Città in ricordo di Matteotti impone una profonda riflessione, soprattutto oggi, a distanza di 100 anni, abbiamo ancora bisogno di pace e democrazia nel mondo. È necessario andare oltre per cercare di comprendere e toccare con mano i sentimenti che i nostri padri hanno provato quando hanno deciso di non limitarsi ad un mero ricordo…” 

Infine, la segretaria locale dell’Anpi, Annarosa Perrone, ha detto: «Questo anniversario deve portare a riflettere, soprattutto i giovani, sulle responsabilità di ognuno, affinché non sia mai consentito, a nessuno, di comprimere le libertà e i diritti fondamentali dei singoli e del popolo…»

Da ricordare che nel 1943, a termine del conflitto mondiale, a La Maddalena si consumò uno dei primi atti della Resistenza, con la famosa Battaglia di La Maddalena, che vide sollevarsi con determinazione e tenacia non solo uomini della Regia Marina al comando del Capitano di Vascello Carlo Avegno, dei Carabinieri e dell’Artiglieria, contro l’attacco Nazi-Fascista, ma anche diversi operai militarizzati del Regio Arsenale Militare di Moneta

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