POLITICA

La Maddalena. Riapre il Reparto di Medicina al “Paolo Merlo”

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REDAZIONEUna buona notizia: Con la sua nuova denominazione M.O.B.I. (medicina osservazionale a bassa intensità), avrà 16 posti letto che consentiranno la gestione multi-specialistica del servizio: ginecologica, pediatrica e internistica dei pazienti.

Lo ha reso noto il Sindaco Fabio Lai, attraverso la sua pagina Facebook.

Il Reparto sarà guidato dalla Dott.ssa Rognoni, proveniente dall’ospedale di Lodi, medico specialista in microbiologia e virologia.

La protestaha detto Fabio Lainon si era fermata solo ad un simbolico ammaina bandiera dal balcone del Comune, ma con le associazioni, i cittadini, i sindacati, i nuovi dirigenti della ASL e il personale sanitario tutto, abbiamo lavorato in maniera silente per un diritto di tutti…

Secondo il Direttore generale della ASL Gallura – Dott. Marcello Acciaro, l’Azienda (come preannunciato il 9 Novembre u.s. – (VEDI) ha potuto attivare a La Maddalena il nuovo sistema di Medicina Osservazionale a Bassa Intensità (MOBI), secondo quanto previsto dalla nuova Riforma Sanitaria della Sardegna (del 24 Marzo 2022 – VEDI) – e quindi secondo quanto indicato dal nuovo Atto Aziendale (VEDI) – (peraltro non approvato recentemente dai sindaci della Gallura):

I tre ospedali di Olbia, Tempio e La Maddalena, e le 9 Case di comunità che verranno costruite – ha detto Acciaro –  saranno infatti i punti fondamentali della nostra azione. Rimoduleremo quindi questi presidi, come segue:

  • l’ospedale di Olbia sarà riorganizzato come struttura dedicata alla media intensità e all’Emergenza-Urgenza;
  • nell’ospedale di Tempio faremo la bassa intensità, sarà sede del nuovo reparto di Lungodegenza e dell’ Ospedale di Comunità (20 posti letto);
  • nell’ospedale de La Maddalena, dedicato ai casi di bassa intensità, sarà ricondotta tutta la degenza al reparto di Medicina Osservazionale a Bassa Intensità (MOBI), ospiterà inoltre un Ospedale di Comunità (10+6 posti letto) gestito dai Medici di Medicina Generale. Sarà un presidio che dovrà rispondere prioritariamente alle esigenze della popolazione di quel territorio”.

La carenza di specialisti impone necessariamente un diverso modello organizzativo spiega Acciaroal fine di scongiurare la chiusura dei reparti e far venir meno la carenza dell’assistenza sanitaria dovuta. Ma l’obiettivoha precisato il Dott. Acciaro –  è andare incontro ai reparti in sofferenza.”

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