La Maddalena. “Stefano Cossu” lascia la Maggioranza e spiega le sue ragioni
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Comunicato Integrale
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Consiglio Comunale, 19 Aprile 2024 – “Caro Sindaco, dopo essermi ritagliato il giusto tempo per riflettere, come giusto ritengo debba necessariamente essere fatto in questi casi, sono qui a riconsegnarle le deleghe a me affidate in questi anni, quella agli eventi e quella all’artigianato che fino ad oggi, con il mio impegno, penso di aver onorato nel migliore dei modi, per il bene della Nostra Comunità.
Per quanto riguarda la delega all’artigianato giova ricordare che l’impegno profuso nel tempo ha visto il riconoscimento di un finanziamento di 350/mila euro da utilizzarsi per il rilancio del settore che vive un momento delicato per la mancanza di risorse economiche ed umane nonostante sia un settore che ci ha caratterizzato per anni e fatto conoscere per la bravura dei nostri artigiani.
Questo finanziamento potrebbe rappresentare la base per un futuro occupazionale e la formazione di molti giovani con il coinvolgimento diretto delle maestranze rimaste e delle istituzioni, per quanto riguarda la formazione e la logistica.
Sono riuscito a creare una rete con gli artigiani isolani e ad avere la loro fiducia, ad ogni incontro mi hanno espresso le loro problematiche ed insieme abbiamo programmato il futuro di questa categoria. Le chiedo dunque di non fare decadere le promesse date e non svilire il lavoro fino ad ora svolto.
Parlando della delega agli eventi è necessario ricordare che le varie manifestazioni che abbiamo potuto programmare e mettere sul campo in questi anni, nonostante il budget a disposizione quasi ridicolo, hanno portato un’affluenza importante soprattutto nel periodo fuori stagione. Ricordiamo uno su tutti il festival “Animare”, piuttosto che la ripartenza del Carnevale maddalenino e della festa di Halloween, con le ricadute sociali per i Nostri concittadini ed economiche per le attività commerciali.
L’evento che sicuramente ha avuto il maggiore riscontro è stato il “CammiNatale”, la programmazione del quale ci ha visto protagonisti per i primi 2 anni, evento questo riconosciuto come uno dei migliori a livello regionale in quel periodo, con migliaia di presenze sul territorio e soprattutto di famiglie venute da tutta la Sardegna, appositamente per la casa di Babbo Natale e gli eventi connessi portati avanti dall’associazione che ha curato, con passione, ogni aspetto.
Sindaco, in questa giornata non Le devo esprimere nessun sentimento negativo, magari di astio o addirittura di odio, come qualcuno è arrivato ad affermare ma unicamente quello di una profonda delusione, che nasce perché io, nel progetto di politica giovane e dei giovani che provano ad amministrare questo paese, ci avevo creduto da subito e lei lo sai bene. Invece, con il passare del tempo mi son dovuto ricredere.
Infatti, i protagonisti delle scelte importanti e strategiche sono rimasti gli stessi che hanno governato direttamente e indirettamente il Paese negli ultimi 30 anni e nulla, mi dispiace dirlo, è stato fatto per invertire il corso degli eventi, nonostante i miei continui interventi volti ad invitarLa ad intervenire in tal senso.
Ricordo benissimo il Primo Consiglio Comunale, dove erano presenti decine di ragazzi fiduciosi in un futuro differente, dove protagonisti dovevano essere loro, perché a rappresentarli c’erano finalmente quei giovani che erano andati a cercarli e a convincerli con le varie promesse di un cambiamento, di lavoro e di un futuro migliore.
Dopo pochi mesi invece, tutto era già finito, quella speranza andava svanita con il risultato che è sotto gli occhi di tutti, anche di quelli che si ostinano a distorcere la realtà. I giovani e meno giovani lasciano il territorio in cerca di una occupazione dignitosa. Il paese, infatti, si sta lentamente spopolando perché le famiglie non possono sopravvivere con i pochi mesi di lavoro a loro assicurato e perché non si può vivere solo in funzione estiva, senza quei servizi necessari ad una Comunità. E senza offesa per nessuno non sarà una nuova piazza o un busto di leone a cambiare lo stato del paese.
La sostanza dovrebbe prendere il posto della forma, servono progetti strutturati per il bene di tutti e non dei pochi che in questo paese si stanno arricchendo.
La Comunità e le esigenze sociali dovrebbero avere la precedenza nella programmazione. Bisogna rivedere la scala delle priorità, essere amministratori di un paese porta con se delle responsabilità importanti nei confronti di chi ci ha dato fiducia. Bisogna potersi guardare allo specchio senza abbassare gli occhi, e riflettere che il compito della politica è qualcosa di alto, migliorare la vita dei cittadini, avere il coraggio di dire “No” anche a chi abbiamo vicino distingue il buon politico. Ho infatti assistito in questi anni a dei meccanismi che poco rispecchiano i miei valori, a scelte discutibili che si ripercuoteranno negli anni a venire sul territorio e sulla vita dei miei concittadini. —— tutto lecito sottolineo ——— ma spesso è l’inopportunità o meno delle scelte da fare che fa la differenza.
L’adozione del nuovo Puc, strumento questo di importanza strategica per ogni paese e per il Nostro in particolare, ha avuto un iter discutibile e profondamente distante è il mio pensiero circa le decisioni e scelte che avete preso e che ho votato anche io in prima adozione, perché rassicurato da tutti sui miei dubbi. Infatti, considerando che il precedente ed attuale Puc risale ai tempi della giunta del Sindaco Rosanna Giudice e che nel mentre importanti cambiamenti sociali sono intervenuti sul territorio, basti pensare alla partenza degli americani e al ridimensionamento della base della Marina Militare con il fronte occupazione fortemente compromesso, l’adozione del Puc doveva rappresentare un momento di unità, con il contributo di tutte le diverse sensibilità presenti in Consiglio ma soprattutto il risultato finale dopo il confronto con i nostri concittadini. Confronto avvenuto solo a posteriori, una volta che le decisioni, quelle vere, erano state prese già tra pochi e noti attori e allora, rendendomi conto di tutto, non ho votato gli ulteriori passaggi. Questo perché il Puc dovrebbe rappresentare una risorsa per tutti, perché il territorio è di tutti.
Caro sindaco più volte mi ha parlato della Sua precedente esperienza amministrativa, dove da giovane con le idee innovative era stato messo da parte. Ora, mi sento di dirLe che è successo di nuovo e che forse da vittima (utilizzando i Suoi stessi termini) oggi Lei è diventato carnefice.
Vogliamo parlare anche delle elezioni regionali? Il suo atteggiamento è stato poco lungimirante, infatti avendo all’interno della sua maggioranza dei candidati posizionati in liste differenti poteva mantenere un profilo terzo, che sarebbe stato sicuramente più corretto sotto un punto di vista di deontologia politica. Invece ha fatto campagna elettorale per il Vicesindaco Porcu, alla quale rivolgo i miei complimenti per il risultato ottenuto.
Caro sindaco, rimane l’amicizia, perché è solo la politica che attualmente ci vede contrapposti e penso che hai perso una grande opportunità per cambiare le sorti dell’Isola e che la “rivoluzione”, come la chiami tu, di giovani e di politica giovane sia completamente fallita.
Pertanto, oltre a rimettere le mie deleghe, dichiaro la mia uscita dalla maggioranza consiliare e l’ingresso nelle file dei colleghi della minoranza, porgendo i miei più sentiti ringraziamenti a Voi tutti per il lavoro svolto, per il percorso politico fino ad ora intrapreso e per i momenti di condivisione che porterò in ricordo…”
F.to – Stefano Cossu – Consigliere Comunale
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