SEGNALAZIONI ED OPINIONI

La Nostra Chiesa?

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Cade in pezzi… Indagini in corso…

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LA MADDALENA
– Oggi voglio parlare della nostra storica Parocchia di Santa Maria Maddalena, che tanto mi sta a cuore… come credo anche per molti di Voi.

Ho letto con molta attenzione l’Editoriale sul Bollettino Parrocchiale n°10 di sabato 11 Marzo 2017 a firma D.D. – (che presumo sia essere don Domenico) – e il successivo “I fatti della settimanasul Bollettino Parrocchiale n°11 di sabato 18 Marzo 2017, redatto dal Segretario del Consiglio Pastorale di Santa Maria Maddalena a seguito della riunione del 6 Marzo 2017.

L’Editoriale – “come festeggiare i 250 anni di La Maddalena” – mi ha sollecitato ad alcune riflessioni e considerazioni che, attraverso questa opinione aperta, vorrei far conoscere per chiarire alcuni punti che – sempre a mio avviso – meriterebbero una più approfondita riflessione.

Nello stesso Editoriale, dopo aver letto il breve cenno storico della nascita della Comunità Maddalenina e gli avvenimenti succeduti in questi 250 anni, ci fa nascere la riflessione su come festeggiare il 250° della nostra Comunità:

  • C’è chi vuole…
  • c’è chi desidera…
  • c’è chi vorrebbe…
  • c’è chi pensa…

Nulla da eccepire sulle varie iniziative che si potrebbero fare ma quello che mi colpisce è che il nostro Parroco – a quanto pare – non avrebbe ancora individuato – e fatto conoscere a tutti:

il c’è di chi deve fare…

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il che richiederebbe – innanzittutto – l’ora di metter mano al restauro della nostra storica Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maddalena

Attorno a questo sacro edificio è sempre vivo il nostro sentimento e il desiderio di intervenire per restaurarla, ma il disagio nuoce alla Parrocchia quanto alla Comunità stessa, che sente come una negazione i mancati interventi e il tempo che trascorre come se attorno alla Chiesa fosse calato l’oblio. E’ per questo che ritengo che si debba intervenire celermente per cercare di fare chiarezza sulle cose, così come sono nella realtà e nella loro portata.

Dopo una accurata e attenta osservazione (Rif. Foto), sono giunto a concludere che c’è bisogno urgente di intervenire quanto prima possibile attraverso una serie di interventi di ristrutturazione, date le condizioni precarie in cui vengono a trovarsi le copertura e le volte, le finestre e le cappelle laterali, senza neanche aspettare i festeggiamenti per i 250 anni di La Maddalena.

Entrando nella Chiesa, non si può che provare un certo timore, alzando lo sguardo verso l’alto a quelle crepe che di giorno tendono a diventare profonde cala una grande tristezza, provando ad immaginare lo straordinario lavoro che i nostri avi (nonni e padri) hanno compiuto nell’erigerla.

E forse anche ripensando a loro, ripensando a quella Chiesa nella quale molti di noi sono stati battezzati, nel quale abbiamo celebrato il Rito della Comunione, della Confermazione e nella quale molti si sono sposati, dobbiamo solamente che riflettere a fondo.

La Comunità ha ereditato questa bellissima Chiesa e, dal momento che si è assunta l’incarico di conservarla e custodirla, deve farlo consapevolmente e anche coraggiosamente.

Sempre dalle foto, non si può che evincere come lo stato della stessa necessiti di urgenti lavori di manutenzione – (…e non di semplici ritocchi) – al fine di evitare il peggioramento della situazione che possa anche determinare prevedibili situazioni di pericolo per le persone – (l’indebolimento degli intonaci e conseguente caduta di calcinacci per le notevoli infiltrazioni di acqua e conseguente umidità delle pareti).

Ebbene, sono note a tutti le fatiscenti e tristi condizioni strutturali nelle quali è venuta a ritrovarsi la nostra Chiesa Parrocchiale da diversi anni ad oggi. Per cui lo stato di fatto del sacro edificio, che ormai desta serie preoccupazioni, richiede un doveroso, urgente e radicale intervento di consolidamento e di restauro come: l’impermeabilizzazione e il risanamento esterno ed interno della struttura; la pitturazione interna ed esterna; il ripristino delle murature e la manutenzione straordinaria delle Finestre; la collocazione di un efficiente impianto di condizionamento (caldo-freddo).

Occorre far si che la Comunità di questa città e i numerosi ospiti estivi che nella bella stagione sono presenti all’isola, per turismo e/o soggiorno per ferie, possano usufruire di locali idonei, funzionali, ove poter condividere oltre che la Santa Messa anche quei momenti di aggregazione fondamentali per la vita sociale della Parrocchia.

Molti di noi speravano nei lavori di ristrutturazione della Chiesa Parrocchiale con il consueto  aiuto da parte dell’Amministrazione Comunale, ma la stessa ha informato di non avere i fondi necessari per intervenire nella ristrutturazione – (vedi Bollettino Parrocchiale n°11) – e quindi è stato affermato che dobbiamo pensarci Noi …parrochiani e/o cittadini di buona volontà.

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Ebbene, mi pongo una domanda: NOI chi?

Non ritengo giusto che quel Noi sia rivolto alla Comunità Parrocchiale, che già contribuisce e già ha sempre contribuito in altre occasioni e ritengo che la stessa non debba essere ulteriormente spremuta, tenuto conto anche delle difficoltà economiche generali del lungo momento.

Sarebbe invece auspicabile l’intervento della nostra Diocesi nella figura del Vescovo – S.E Mons. Sebastiano Sanguinetti, che tanto ha avuto e continua ad avere da questa Comunità Parrocchiale.

Si cominci con il trattenere e al non inviare più altrove tutte le generosità dei cittadini e quelle delle questue, perché l’urgente necessità di ristrutturazione della Chiesa Parrocchiale è diventata fondamentale ed urgente – (…sono molti gli esempi di Parroci che di fronte a difficoltà, evitano di inviare altrove la generosità dei fedeli).

Questo potrebbe essere un primo passo.

E’ ormai ora di finirla di salvare la facciata con le solite quattro pennellate – come si sta facendo in questi ultimi anni con i soliti improvvisati – e si affronti seriamente il problema utilizzando persone professionalmente competenti per una sana ristrutturazione, lasciando fuori i consueti stonati e suonatori (…o suonatrici) di violino ormai scordato.

Gli eventi naturali e l’usura del tempo continuano a negarci  la possibilità di usufruire di locali idonei e agibili al culto.

Non sono al corrente se il Parroco abbia provveduto a comunicare quanto accaduto – (a causa delle ultime forti piogge che si sono abbattute sull’isola) – alle Autorità Civili e Religiose competenti, compresa la dovuta richiesta di intervento alla Sovrintendenza ai Beni Culturali, affinché proprio questo Ente possa intervenire con un accurato urgente sopralluogo e riconosca così “la necessita di intervenire in somma urgenza ai sensi dell’art. 147 del D.P.R 554/99 e s.m.i… anziché rallentare i lavori dei poveri cittadini, attaccandosi alle solite belle o brutte nuove finestrelle da aprire o chiudere…

Per tagliare la testa al toro… si esortano i fedeli – e tutta la Comunità Parrocchiale – a manifestare la loro sensibilità per la nostra Chiesa come se l’edificio fosse casa propria.

Che le Autorità intervengano al più presto…

…e che il nostro Parroco sbatta i suoi pugni sopra i tavoli

di chi deve (gestire) contribuire e provvedere!

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Un monito: Il restauro della nostra Chiesa – sappiate tutti – è richiesto anche dai nostri avi che, nel regno dell’eternità, esulteranno ad ogni buona iniziativa e le loro stesse ossa vibreranno di gioia al pensiero che noi – discendenti del Terzo Millennio – non dobbiamo trascurare e ne dobbiamo lascere cadere a vuoto, dopo gli enormi sacrifici che loro hanno fatto in due secoli di distanza, per lasciarci in eredità questa Sacra Chiesa Maddalenina quale inestimabile retaggio di fede, di storia, di arte e di cultura…

Giovanni Antonelli

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