La Protezione civile ricorre contro la Mita
Contestato l’arbitrato che condanna lo Stato a pagare 36 milioni alla società della Marcegaglia, ma questo blocca la riassegnazione delle aree alla comunità locale.
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LA MADDALENA – Il Dipartimento della Protezione civile ha mantenuto la parola che aveva dato il suo responsabile Franco Gabrielli, e ha presentato ricorso contro la sentenza sancita pochi mesi fa dal collegio arbitrale che aveva imposto alla presidenza del Consiglio dei ministri e al suo Dipartimento di versare 36 milioni alla Mita Resort, la società di Emma Marcegaglia, a titolo di risarcimento per non avere potuto completare le opere destinate al G8. Ma alla Protezione civile questa decisione non piace e alla presidenza del Consiglio ancora meno.
Così il 2 gennaio è stato protocollato il ricorso. Una quarantina di pagine che riaprono la procedura e bloccano di nuovo la speranza che il verdeto arbitrale aveva riportato nell’isola: la riassegnazione dei beni per potere avviare le bonifiche nell’area dell’ex Arsenale. Con la conclusione del lodo, si aprivano nuovi scenari per il complesso turistico: modernissimo ma in stato di così profondo abbandono che cade a pezzi per l’incuria e il degrado, oltre che per la mancate bonifiche a mare. Con il ricorso la riassegnazione dei beni si ferma di nuovo. E i ritardi sulla riconversione turistica dell’arcipelago si ripresentano, come spiega Giovanni Carta, dirigente regionale con l’incarico di gestione del Demanio e patrimonio.
Intanto la Regione paga 180mila euro all’anno di Imu per quelle opere inutilizzate. Soldi che vanno per poche briciole al Comune, il resto allo Stato. Ora alla Maddalena cercano una strada per cercare di “congelare” quel ricorso. «Se la vedano Stato e Mita – dice il sindaco Angelo Comiti – ma intanto liberino il campo all’azione di questa comunità per il recupero ambientale e delle strutture». Stime (non ufficializzate) della stessa Protezione civile calcolano in 850mila euro la spesa per ripristinare l’accessibilità all’Arsenale, un complesso di 150mila metri quadrati, più 40mila al piano superiore. Ma ogni anno perso, quella cifra diventa il doppio. Comiti ne ha già parlato alla Regione, ma, anche su questo aspetto, dice il presidente del Parco nazionale Giuseppe Bonanno, «occorre un’azione comune». La Nuova Sardegna
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Con 36 milioni di euro… potrebbero costruirci “2 Ponti di collegamento con Palau”… e risparmiare con l’eliminazione dei Traghetti!
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