L’allarme dei sindaci delle isole minori

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«Servono più fondi»

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pf_tirottoLA MADDALENA Nei giorni scorsi si è tenuta a Roma l’assemblea nazionale dei comuni delle isole minori. In particolare si è discusso di riforma della scuola, bilancio di previsione e del documento unico di programmazione.

«I sindaci- afferma Chicco Tirotto, che ha rappresentato La Maddalena – hanno espresso viva preoccupazione per l’ulteriore contributo al fondo di solidarietà nazionale che viene loro richiesto, perché è così gravoso che non permetterà di approvare i bilanci di previsione che sono in itinere. La quantificazione del 2015, fatta dal ministero del tesoro, vede quasi raddoppiato rispetto al contributo del 2013 il contributo che i piccoli comuni delle Isole minori dovrebbero riversare allo Stato. Se non ci sarà una correzione delle proiezioni fatte dal ministero del tesoro questo comporterà che i sindaci debbano aumentare la pressione fiscale dei proprio cittadini fino ad arrivare circa al 47% per poter mantenere i servizi essenziali».

Un fatto ovviamente impossibile secondo i primi cittadini. «I sindaci sostengono – continua Tirotto -di non poterlo fare per due motivi: i servizi essenziali, nelle isole minori, sono già erogati in modo difforme, in negativo, rispetto a quelli della terraferma; non viene più attuato il principio, contenuto nei decreti legislativi sul federalismo fiscale, che prevedeva che i comuni delle isole minori avessero un 20% in più rispetto al generale riparto del Fondo nazionale».

I sindaci delle piccole isole italiane chiedono che il Governo nazionale riconsideri il quantum da riversare sul Fondo di solidarietà nazionale e chiedono che di quest’ultimo venga fatto un riparto più equo rispetto al contesto generale.

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