Le notti estive maddalenine con la Movida selvaggia. Baccano assordate e nessun controllo

.

REDAZIONE – Protestano i cittadini del Centro storico di La Maddalena per le notti insonni causate dalla forte musica emessa dai locali pubblici e dei rumori notturni sotto le finestre delle loro case.

I residenti, e non, lamentano la presenza di orde di ragazzi che ogni sera si divertono con veri e propri assembramenti, con balli e musica esagerata da discoteca, assordante sino a tarda notte; tutte persone, peraltro, incuranti del disordine e del disturbo che arrecano agli abitanti del centro e nelle vie adiacenti della città.

Nessun controllo, ma solamente un incubo per i residenti. Anche se l’Ordinanza comunale permette la musica da bar sino alle 2 di notte.

In città si registra, non solo la mancanza di rispetto della quiete notturna, ma anche tanta maleducazione per l’inosservanza di quelle semplici regole di civiltà, riferite in particolare all’abbandono di rifiuti ovunque.

L’ultima sugli orari della musica da piano bar… si è registrata in un esagerato baccano assordante a volume esasperante che, certamente, è stato emesso con strumenti non tarati per il suo scopo.

L’altra notte, infatti, in piazza Santa Maria Maddalena la festa è stata davvero un incubo; la centrale dei Carabinieri di Olbia (112) ha ricevuto una cinquantina di chiamate da parte di tantissimi residenti esasperati, che segnalavano la presenza di una marea di persone assembrate davanti ad un bar che ha suonato sino alle 3 di notte con musica a tutto volume superando, verosimilmente, anche i decibel di una classica discoteca.

La mattina dopo, poi, bottiglie e lattine di birra vuote sparse ovunque, persino sul sagrato della Chiesa di S. Maria Maddalena.

Gli abitanti della zona, consapevoli del periodo estivo di festa per tutti e consapevoli dell’utile lavoro dei commercianti del settore, in questo periodo dell’anno, chiedono però moderazione e buon senso e che – soprattutto – vengano intensificati i controlli, in particolare nelle ore notturne, abbandonate come una vera e propria giungla.

A questo proposito, dice la Cassazione: “I residenti dei quartieri della movida possono chiedere il risarcimento dei danni alle amministrazioni comunali che non garantiscano il rispetto delle norme di quiete pubblica e di conseguenza non tutelino la salute dei cittadiniLa pubblica amministrazione è tenuta ad osservare le regole tecniche o i canoni di diligenza e prudenza nella gestione dei propri beni e, quindi, può essere condannata sia al risarcimento del danno patito dal privato in conseguenza delle immissioni nocive che abbiano comportato la lesione di quei diritti, sia la condanna ad un “facere”, al fine di riportare le immissioni al di sotto della soglia di tollerabilità“.

Ma le telecamere del Comune, presenti in zona, saranno funzionanti?

.

.

.