
Mozione al diritto minimo dell’acqua

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CAGLIARI – Il diritto a questo beneficio è esteso ai cittadini con un indicatore Isee non superiore a 7500 euro l’anno e può arrivare a un massimo di 20.000 euro per le famiglie con più di tre figli a carico, come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29-8-2016:
MOZIONE ZANCHETTA, GAIA, PERRA, sulla necessità di adottare politiche sostenibili in materia di servizio idrico integrato per garantire il diritto di ciascun individuo al minimo vitale giornaliero, con l’accesso gratuito a 50 litri giornalieri di acqua potabile per uso domestico.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO CHE:
- il 28 luglio 2010 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che riconosce l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari tra i diritti umani fondamentali e per questo considerati universali;
- il Contratto mondiale sull’Acqua indica in 50 litri la quantità minima giornaliera, individuata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per soddisfare i bisogni essenziali di un essere umano;
- il Parlamento Europeo con risoluzione dell’8 settembre 2015 ha confermato questa valutazione di principio sostenendo che l’acqua è un diritto inalienabile;
- l’accesso all’acqua potabile deve essere considerato, come l’ONU stessa dichiara, un Diritto fondamentale dell’Essere Umano e che a tutti, quindi, deve essere garantito il diritto al minimo vitale di acqua giornaliero;
CONSIDERATO CHE:
- il disegno di legge n. 1845, già approvato dalla Camera dei deputati nel mese di aprile 2016, all’art. 9, al comma 4, dispone che l’erogazione del quantitativo minimo vitale non può essere sospesa e, in caso di morosità nel pagamento, il gestore provvede ad installare un apposito meccanismo limitatore dell’erogazione, idoneo a garantire esclusivamente la fornitura giornaliera essenziale di cinquanta litri al giorno per persona;
- il medesimo articolo di legge, al comma 5 prescrive che “per le fasce di consumo domestico superiori a cinquanta litri al giorno per persona, le normative regionali individuano fasce tariffarie articolate per scaglioni che tengano conto del reddito individuale, della composizione del nucleo familiare, della quantità d’acqua erogata e dell’esigenza di razionalizzazione dei consumi” e al comma 6 prescrive che le normative regionali definiscono tetti di consumo individuale;
- EVIDENZIATO CHE la gestione del servizio idrico nella nostra regione presenta gravi criticità in particolare per l’indiscriminato ricorso alla sospensione dell’erogazione dell’acqua da parte di Abbanoa a seguito di morosità anche se necessitata da condizioni economiche disagiate;
IMPEGNA
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E LA GIUNTA REGIONALE
- a predisporre, nelle more dell’approvazione definitiva del suddetto disegno di legge n. 1845, tutti gli atti necessari affinché la Regione Sardegna adotti sin da subito i provvedimenti normativi necessari a dare attuazione ai principi stabiliti dalla norma statale, in fase di definitiva approvazione, per porre fine ai gravissimi disagi che colpiscono il più delle volte i cittadini meno abbienti;
- ad attivarsi in tutte le sedi opportune perché sia garantito, attraverso una modifica dell’articolazione tariffaria, il diritto minimo inalienabile e gratuito a 50 litri di acqua potabile al giorno per ogni componente il nucleo familiare di ogni utenza domestica residente.
Cagliari 25 ottobre 2016
ZANCHETTA, GAIA, PERRA
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