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Muro Pili smentito dalla Farnesina

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Nota della Farnesina sulla delimitazione dei confini marini tra Italia e Francia

FARNESINA

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ROMA – Dice la nota: “In relazione alla questione della delimitazione dei confini marini tra Italia e Francia trattata da diversi organi di stampa e oggetto di richieste parlamentari, la Farnesina richiama i punti emersi nella risposta del Sottosegretario agli affari esteri Benedetto Della Vedova alla interpellanza parlamentare n. 2–01268  del 12 febbraio.  

L’Accordo di Caen è stato firmato il 21 marzo 2015, dopo un lungo negoziato avviato nel 2006 e terminato nel 2012, per far fronte a un’obiettiva esigenza di regolamentazione anche alla luce delle sopravvenute  norme della convezione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982 (UNCLOS). Al negoziato sulla base delle rispettive competenze hanno partecipato anche tutti i Ministeri tecnici – inclusi quelli che hanno responsabilità in materia di pesca, trasporti ed energia – che hanno avuto modo di formulare le proprie autonome valutazioni.

Considerata la sua natura, l’Accordo di Caen è sottoposto a ratifica parlamentare e, pertanto, non è ancora in vigore

Per quanto riguarda, in particolare, i contenuti dell’Accordo, il tracciato di delimitazione delle acque territoriali e delle restanti zone marittime riflette i criteri stabiliti dall’UNCLOS, primo fra tutti il principio della linea mediana di equidistanza. Nel corso dei negoziati che hanno portato alla firma dell’Accordo, la parte italiana ha ottenuto di mantenere immutata la definizione di linea retta di base per l’arcipelago toscano, già fissata dall’Italia per la delimitazione del mare territoriale nel 1977.

Inoltre, per il mare territoriale tra Corsica e Sardegna, è stato  completamente salvaguardato l’accordo del 1986, inclusa la zona di pesca congiunta.

BOCCHE DI BONIFACIO_1986

Anche per quanto riguarda il confine del mare territoriale tra Italia e Francia nel Mar Ligure, in assenza di un precedente accordo di delimitazione, l’Accordo di Caen segue il principio dell’equidistanza come previsto dall’UNCLOS.

Come ovvio, nel corso della procedura di ratifica tutte le osservazioni e le proposte  del Parlamento e delle Amministrazioni interessate, relative all’accordo potranno essere opportunamente valutate”.

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Ma la tigre della Malesia non molla… e continua a navigare nel mare di Mompracem…

PILI_sandokan_Il deputato Mauro Pili (Sandokan delle Bocche di Bonifacio), nonostante la nota della Farnesina, ha ribattuto immediatamente sulla sua pagina Facebook  pubblicando la copia dell’accordo del 2015… e scrive:

«Ecco sbugiardato questo inetto del ministro degli esteri e i suoi ascari sardi del PD. In un comunicato stampa, pensando che tutti abbiano l’anello al naso, come i suoi compagni di partito, il ministro degli esteri afferma che sarà salvaguardato per la Sardegna l’accordo del 1986. Siamo davanti a buffoni, nel vero senso della parola. Nell’accordo c’è scritto esattamente il contrario. L’accordo del 1986 è abrogato con l’entrata in vigore dell’accordo del 2015. Vergogna assoluta!»

Sulla base di queste ultime affermazioni, poiché anche altri cittadini Sardi non hanno l’anello al naso, appare doveroso constatare – con dispiacere e per l’ennesima volta – che l’On.le Mauro Pili non conosce gli atti e le regole del diritto internazionale.

Nell’accordo di Caen del 21.03.2015, viene integralmente richiamato l’accordo del 1986 – (vedi art. 6), in tal senso: “La convenzione tra il governo della Repubblica Italiana ed il governo della Repubblica Francese relativa alla delimitazione delle frontiere marittime nell’area delle Bocche di Bonifacio, firmata a Parigi il 28 novembre 1986, sarà abrogata in tale data” – (… e cioè alla data in cui i rispettivi Parlamenti approveranno l’accordo del 2015… ovviamente).

Detto ciò… se l’On.le Pili provasse poi a verificare sulla carta nautica le coordinate geografiche indicate negli articoli 1 e 2 di quest’ultimo accordo, avrebbe modo di verificare che l’accordo del 1986 non viene assolutamente modificato ma riconfermato.

Dove sta la novità? – La novità sta solamente nell’aggiunta di tre soli punti (A-B-C) che non modificano neanche la Piattaforma Continentale Italiana (… se non solamente nell’area B) – ma al di fuori dei limiti territoriali in cui la Francia ha proclamato  (secondo il diritto marittimo internazionale vigente) le tre aree di interesse economico, che sono geograficamente di pertinenza extraterritoriale del proprio Stato: cioé nelle 200 miglia marine lineari dai propri confinie non da quelli italiani.

CARTA 2 accordo

Allora ci domandiamo:

Dove cambiano i confini Italiani, contestati dall’O.le Mauro Pili, già ratificati nel 1986 per le Bocche di Bonifacio… ed integralmente riconfermati nell’Accordo di Caen nel 2015?

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Fine della partita. Siamo stufi di questa inutile polemica politica!

Alberto Tinteri

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