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Naufragio all’Asinara. Giovannino Pinna dimesso dall’ospedale

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L’Unione Sarda

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La sorella del disperso: «Voglio sapere cosa è successo a Davide»

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REDAZIONE – Giovannino Pinna, il sub sassarese di 35 anni sopravvissuto al naufragio del 12 aprile scorso nel Golfo dell’Asinara, è stato dimesso dall’ospedale Santissima Annunziata di Sassari.

La barca con cui Pinna stava facendo una battuta di pesca subacquea insieme al cugino, Davide Calvia, ancora disperso, era affondata nel tratto di mare tra Stintino e Porto Torres.

Pinna era stato ritrovato 24 ore dopo su una spiaggia della Marina di Sorso, a una quindicina di chilometri dalla zona del naufragio. Era in condizioni critiche ed era arrivato in ospedale in stato di coma indotto dall’ipotermia e dal principio di annegamento.

È rimasto sedato fino a ieri, ricoverato nel reparto Medicina di urgenza, monitorato dai medici, sia per le sue condizioni fisiche, sia per quelle psicologiche. Il 35enne era molto scosso per l’accaduto, aveva ricordi confusi ed era molto provato per la scomparsa del cugino.

Sull’incidente la Procura di Sassari ha aperto un’inchiesta, affidando le indagini alla Capitaneria di porto di Porto Torres e ai carabinieri di Porto Torres e del Comando provinciale di Sassari.

Ora Pinna dovrà chiarire i molti aspetti oscuri dell’incidente.

Al vaglio degli inquirenti c’è anche il furto di una barca che era ormeggiata al porto di Porto Torres e che è sparita proprio il pomeriggio del 12 aprile: una delle ipotesi che gli investigatori stanno verificando è che possa essere l’imbarcazione utilizzata dai due naufraghi e affondata nel Golfo dell’Asinara.

Intanto, sui social, è comparso un appello della sorella di Calvia, Nadia. «Voglio che mio fratello salti fuori, vivo o morto. Voglio almeno un corpo su cui piangere», si legge nel messaggio affiato a Facebook, dove si sottolineano i molti «punti oscuri» della vicenda su cui occorre ancora fare chiarezza.

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