“Nessuna spiaggia sarda è stata interdetta per l’Esercitazione Nato”

.

(REDAZIONE) – “Nessun blitz, nessuna spiaggia interdetta, nessuna esercitazione Nato”. Lo rivela un “fact-cheking” del periodico indipendente di approfondimento Indip a proposito delle notizie stampa che nei giorni scorsi avevano paventato una paralisi delle coste sarde in occasione della campagna di addestramento Mare Aperto 2022.

Spiagge interdette, isola circondata, blitz militare in Sardegna per un’esercitazione Nato. Questo hanno raccontato nei giorni scorsi diverse testate nazionali, arrivando a paragonare le coste sarde al mar d’Azov “- scrive il direttore del periodico, Pablo Sole: Dal Messaggero al Fatto Quotidiano, tutti hanno preso spunto da un articolo pubblicato dall’Unione Sarda il 13 maggio scorso. Ma c’è un piccolo problema: non c’è stato alcun blitz, nessuna spiaggia era interdetta e non c’è stata alcuna esercitazione Nato”.

Più “semplicemente”, la Marina Militare italiana ha organizzato la campagna di addestramento Mare Aperto 2022 e lo fa da decenni e non solo in Sardegna.

Nel frattempo, la stessa Marina Militare ha diramato un comunicato di sicurezza, in cui riferisce che Domenica scorsa, 15 maggio, la Nave Militare  Alghero, impegnata nell’esercitazione Mare Aperto 22 – Italian Minex 22, ha localizzato ed identificato un ordigno bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale nelle acque prospicienti il litorale di Cagliari ad una profondità di circa 19 metri.

Informate tutte le autorità interessate, l’area è stata interdetta con ordinanza della Capitaneria di Porto di Cagliari, mentre per le successive azioni si dovranno attendere le determinazioni della Prefettura del capoluogo sardo.

La Marina Militare – conclude nel suo comunicato – opera con continuità a salvaguardia della sicurezza della navigazione mettendo a frutto ogni occasione disponibile, incluse le attività esercitative svolte nelle acque nazionali. Le attività del gruppo cacciamine continueranno nell’area sud della Sardegna fino al prossimo 27 maggio.

Ora, però, i sindaci delle località interessate hanno dovuto fare i conti con una pubblicità negativa quanto fallace. E dovranno lasciare perdere sensazionalismo e presunti scoop sulla erronea massiva e soffocante presenza militare in Sardegna… da sempre oggetto di inutile polemica.

.

.

.