Opera Pia. la Corte dei Conti accerta
La Nuova Sardegna
Il Comune invia il dossier sull’incompiuta alla Corte dei Conti
Cataldi: «Chiediamo la verifica di eventuali responsabilità»
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LA MADDALENA – La costosa incompiuta ex Opera Pia finisce sotto inchiesta. L’amministrazione Montella ha inviato un dossier alla Procura della Corte dei conti per accertare eventuali responsabilità. Vuole capire se sia ipotizzabile un danno erariale a carico del Comune, evitando così eventuali sanzioni da parte dell’Unione europea, che ha finanziato la struttura con 5milioni di euro.
Tempi e costi. A maggio, stando alle rassicurazioni dell’ex amministrazione Comiti di intesa con la Regione, era emerso che il teatro lirico poteva essere ultimato entro il 31 dicembre 2015. Pena la restituzione dell’intero finanziamento. Dalla perizia tecnica esterna dell’ingegner Pietro Pasella, incaricato dalla giunta Montella, era invece emerso che i tempi annunciati a Bruxelles non erano più ipotizzabili. E che sarebbe servita un’iniezione finanziaria supplementare di un altro milione 600mila euro.
La svolta. Le certezze date tre mesi prima crollano durante l’affollata e scoppiettante seduta consiliare di agosto. La situazione si ribaltata analizzando la relazione esterna sulle reali condizioni dell’immobile, gli aspetti amministrativi e i reali costi che il Comune avrebbe dovuto sostenere per rendere l’opera funzionale. Emergono anomalie, anche sugli acquisti degli arredi. La stessa opposizione del gruppo “Il vento che cambia”, dopo le dichiarazioni pubbliche del dirigente del settore, non si sente più di prendere alcuna decisione. Il 31 dicembre, data dell’ultimatum della Ue, è ormai vicino. Il gruppo di minoranza qualche giorno fa ha chiesto la convocazione di un Consiglio per esaminare, fra l’altro, anche questa questione.
Atti in Procura. L’intricata vicenda è ora sotto la lente di ingrandimento della Procura della Corte dei conti. «Abbiamo trasmesso la relazione e gli atti allegati per verificare se ci sono eventuali responsabilità tecniche – spiega l’assessore Gianluca Cataldi. Per accertare un ipotetico danno all’Erario ed evitare le sanzioni dell’Ue. Emergono responsabilità tecniche. La struttura ad esempio non prevedeva costi di gestione ordinaria e di manutenzioni, che invece da una valutazione sommaria si stimano intorno ai 150-180mila euro all’anno. Solo per spese progettuali e perizie di varianti furono pagati 500mila euro».
Cambio di destinazione d’uso. «Fallito il progetto iniziale – dichiara Cataldi – visto che i costi di ultimazione e di gestione dell’opera sono elevati, l’amministrazione sta cercando di capire, attraverso la Regione, se l’Unione Europea possa concedere un cambio di destinazione d’uso». In caso di risposta negativa, il consigliere con delega al Bilancio, Claudio Tollis, aveva spiegato l’escamotage finanziario per evitare le eventuali procedure di infrazione dell’ Ue e un possibile dissesto finanziario dell’ente. Contrarre un mutuo da 5milioni per restituire i fondi a Bruxelles, prendendo i soldi dall’avanzo di amministrazione. Concorso di idee. «Una delegazione scenderà a Cagliari per chiedere un cambio di destinazione d’uso – annuncia Cataldi –. Se verrà concesso coinvolgeremo i cittadini per capire come reimpiegare la struttura. Serve un’opera funzionale alle esigenze dei maddalenini».
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