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Operazione Mare Aperto 2017

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Marina Militare

Dalle mine alla mappatura dei fondali

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CAGLIARI – (ansa) – E’ stata una doppia attività quella svolta dalla Marina Militare nei giorni scorsi nel Golfo di Cagliari: da un lato un lavoro per garantire la sicurezza della navigazione e dei pescatori, con la ricerca degli ordigni bellici inesplosi; dall’altro la mappatura dei fondali, con analisi delle acque e di quanto si trova in fondo al mare.

Sono ben otto le mine individuate dalla Marina nel corso dell’esercitazione interforze Mare Aperto 2017. Gli ordigni si trovavano in un’area vicino a Villasimius e vicino a Pula. Con sofisticate apparecchiature sono state prima individuate, poi analizzate e infine fatte brillare, rendendo sicure le varie aree. “Inizialmente abbiamo individuato delle aree all’interno del Golfo di Cagliari in cui ipotizzavamo la presenza di mine della seconda guerra mondiale – ha sottolineato il contrammiraglio Enrico Pacioni, comandante delle forze di contromisure mine ed idrografiche – proprio in quegli specchi d’acqua abbiamo fatto partire l’esercitazione cacciamine, individuandone otto, abbiamo anche individuato un proiettile dello stesso periodo”.

Ma l’attività non si è fermata. “Abbiamo utilizzato le nostre unità idrografiche per fare un lavoro di mappatura dei fondali davanti a Cagliari – ha evidenziato ancora l’alto ufficiale -. L’attività proseguirà durante l’estate con la nave Magnani, l’area interessata sarà Olbia-Golfo Aranci dove è necessario rifare la carta nautica. Durante questa attività saranno scandagliati i fondali marini e potrà emergere tutto quello che è di interesse sia storico che di interesse per la navigazione”.

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