Parco. Il Direttivo alza il tiro

Comunicato Stampa

Partono le Cannonate su Bonanno

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LA MADDALENA – “Il Parco nazionale dell’Arcipelago sta vivendo il momento più difficile della sua storia, per colpa di un Presidente bambino che continua a pestare i piedi, a frignare e aggredire chi non è disposto assecondare i suoi capricci e a passare sopra le sue pretese. Negli ultimi giorni ha usato anche una grande maleducazione per insultare e sminuire i colleghi del Consiglio direttivo, non sapendo più come fare per toglierseli dai piedi. Si comporta come se il Parco fosse roba sua e come se nessuno (né il battaglia-fucileConsiglio, né il Sindaco) avesse il diritto di contestare o fare opposizione alle sue decisioni solitarie.

Tralasciando i primi nove anni della sua Presidenza, durante i quali il Parco non è riuscito a dimostrare in cosa può essere utile all’Ambiente e all’economia del territorio, e concentrandosi sugli ultimi mesi, possiamo segnalare quanto segue:

  • a causa di una guerra personale col vecchio Direttore, Bonanno ha fatto scadere il mandato di quest’ultimo alla vigilia della stagione estiva, lasciando il Parco senza una guida. Una delle conseguenze di questa sciocchezza è stato il fatto che molti dipendenti stagionali hanno potuto iniziare a lavorare solo il 14 agosto e sono destinati a finire il 31 ottobre, maturando pochissima anzianità ai fini dell’assegno di disoccupazione. Un’altra conseguenza, forse ancora più grave, è stato il danno economico causato alle casse dell’Ente per il mancato incasso dei ticket di ingresso a mare. In una stagione da record il Parco ha iniziato seriamente il lavoro di riscossione solo il 14 agosto. Se ci avesse dato retta, se Bonanno avesse lasciato Pignatelli al suo posto per soli sei mesi, il Parco avrebbe avuto un’estate meno travagliata.
  • Dopo settimane di stallo, Bonanno ha nominato Direttore il Dr Donno, senza consultare il Consiglio, e questo potrebbe essere normale; purtroppo però ha evitato di sottoporre la sua decisione allo stesso Consiglio, cosa che era obbligato a fare, e addirittura ha provveduto a rinnovare l’incarico allo stesso Direttore, sempre in totale solitudine.
  • Preoccupato di veder saltare il suo incarico e sentendo odore di commissariamento (ormai a Roma e a Cagliari Bonanno è visto come un problema), si è inventato un’autosospensione alla vigilia di due Consigli da lui stesso convocati e ha sfidato il Consiglio ad approvare i documenti all’OdG.
  • Siccome il Consiglio è sovrano ma l’unico che sembra non accettare questo fatto è proprio il Presidente, lo stesso Consiglio si è riunito approvando quel che c’era da approvare e respingendo quel che c’era da respingere.
  • L’approvazione del Piano del Parco (che ricordiamo, è stato fortemente voluto da questo Consiglio e fortemente osteggiato dal Presidente, che ne voleva uno completamente diverso) è stata rinviata a quando, presumibilmente entro pochi giorni, il Comune produrrà i verbali delle riunioni in cui, insieme al Parco, ha discusso proprio del Piano. Ci è sembrato giusto dare voce anche al Comune, nell’atto che approva definitivamente, dopo vent’anni, questo strumento.
  • Le delibere con cui il Presidente, in modo arrogante e con la scusa dell’urgenza, ha nominato Direttore il Dr. Donno sono state respinte perché non è ammissibile che un Presidente continui a fare di testa sua come se non esistesse un Consiglio. Contemporaneamente alla bocciatura abbiamo individuato il percorso per affidare l’incarico, questa volta con un mandato Consiliare, allo stesso Dr. Donno o a chi, tra i dipendenti, fosse disponibile a svolgere questo incarico.
  • Il Presidente, evidentemente spiazzato dal fatto che il Consiglio non ha bisogno di lui per prendere decisioni, è tornato sulla terra dopo appena un giorno e mezzo di autosospensione, e, dopo aver incontrato i Consiglieri (su richiesta nostra che lo siamo andati a trovare) in una riunione tutto sommato molto civile, dopo due ore ha deciso di scrivere una lettera piena di rancore in cui ci dà degli incompetenti e chiede che gli siano affiancati dei consiglieri più bravi, che tradotto dal Bonannese significa “dei consiglieri che facciano quello che dice lui”.
  • La cosa più importante però è che sta venendo a galla uno scontro che, a prescindere dalle volontà dei singoli, è nella natura delle cose: quello tra Sindaco e Presidente del Parco. Il buon Montella non avrebbe nessuna voglia di bisticciare con Bonanno, e non gli si può dare torto; ma la distanza strutturale tra le due istituzioni è tale che arriva sempre, prima o poi, il momento, in cui il Sindaco in carica e il Presidente in carica, rompono la tregua e iniziano a rivendicare, con toni aspri, ognuno il suo ruolo. Non dipende dalle persone né dai colori politici di appartenenza: dipende da come è stato pensato questo Parco. E succederà anche stavolta, a meno che…
  • Bonanno, non più autosospeso (ma era una pagliacciata, si era capito subito), ha dunque deciso di chiedere al Ministero un Consiglio nuovo di zecca e un Commissario ad Acta, cioè un Commissario che faccia il Piano del Parco al posto suo e del Consiglio. State attenti, stiamo attenti, perché insieme al Piano, il vecchio Bonanno aveva inserito anche due delibere, una per trasformare Budelli in una riserva a numero chiuso e l’altra per impedire alle imbarcazioni per il trasporto dei turisti (barconi, barche a noleggio, gommoni presi in affitto) di sbarcare liberamente sulle isole minori e nelle spiagge di Caprera. Ovviamente il Consiglio ha respinto entrambe le proposte, perché Budelli deve continuare a restare accessibile a tutti e non solo a chi la dovrà gestire, e perché prima di bloccare lo sbarco dei passeggeri sulle isole, crediamo occorra formulare un progetto di gestione. Cominciamo a sospettare che qualcuno abbia invece le idee molto chiare su come gestire Budelli e le altre isole, ma stia facendo il misterioso. Noi vogliamo che ogni decisione che riguarda tutti sia presa con la dovuta chiarezza, e continueremo a controllare Bonanno e i suoi tentativi di blindare pezzi di Arcipelago, fino a che ci consentiranno di farlo.
  • Anche noi pensiamo che sia arrivato il momento di darci un taglio, e che questo Parco ha bisogno di una guida serena e vicina alle istanze del territorio e a quelle della tutela. In questi dieci anni purtroppo non si è visto uno straccio di tutela e il territorio, nelle persone dei suoi rappresentanti in Consiglio Direttivo e in Comune, è stato preso a pesci in faccia da un Presidente inadatto al dialogo e più preoccupato degli Orti di Garibaldi e dell’olio di rosmarino, di quanto non lo fosse per la nascita di un’economia alternativa, non basata sui suoi sogni ma sulle idee e le energie di chi in questo territorio ci vive e continuerà a viverci anche quando Bonanno, speriamo presto, non sarà più Presidente.

Mannschaft mit Gasmasken am Fla-MG

Chiediamo dunque al Ministero di convocare l’Amministrazione comunale e la Regione Sardegna, e di trovare finalmente, per la prima volta nella storia del Parco, una soluzione condivisa per dare a questo Ente una guida allo stesso tempo autorevole e attenta alle istanze del territorio. Crediamo che Giuseppe Bonanno abbia fatto il suo tempo ormai da un pezzo, e che lasciarlo al suo posto un giorno di più non faccia altro che prolungare l’agonia di questo momento, rendendo sempre meno credibile l’istituzione dell’Area protetta e quella che dovrebbe essere la sua missione.

I membri del Consiglio direttivo
Mauro Bittu
Enzo Di Fraia
Luca Ronchi
Carlo Rotta

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