Parco, Pignatelli: “Tutto regolare”

Rassegna Stampa – La Nuova Sardegna

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Ciro Pignatelli allontana l’ombra di “Parentopoli” per i due concorsi dell’ente «Ho applicato le norme, qualcuno ha voluto gonfiare un caso per fini politici»

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lai_silvioLA MADDALENA – Il sentaore Silvio Lai (PD) e altri senatori, invia una lettera all’Autorità anticorruzione e un’interrogazione al presidente del consigio dei Ministri Renzi e al ministro dell’Ambiente, denunciando una «gestione opaca e imbarazzante» nel Parco nazionale, chiedendo che «si agisca immediatamente, inviando ispettori e valutando l’immediato commissariamento di una struttura che appare ormai del tutto decontestualizzata anche rispetto alla comunità locale.  La Procura si sta già occupando di altre vicende correlate, afferma Silvio Laima il Governo non può attendere passivamente gli sviluppi quando le denunce pubbliche sono così eclatanti. Si agisca rapidamente».

Ciro Pignatelli respinge ogni ipotesi di mancata trasparenza.

FOTO450_pignatelli«Tutto secondo legge», replica il direttore dell’Ente parco dell’Arcipelago dopo le polemiche sulle graduatorie per due concorsi. Parentopoli? Un caso gonfiato per fini politici, rilancia dopo le ipotesi sollevate dal senatore del Pd Silvio Lai.

Il direttore elenca uno per uno tutti i passaggi della procedura seguita per la formazione delle graduatorie dei concorsi per esperto amministrativo e esperto di coordinamento. «Ho rispettato le norme». Poi entra nel dettaglio per dimostrare che nulla avrebbe potuto per favorire parenti e conoscenti. «Non credo di violare la privacy di mia nipote, se dico che la stessa è quarta in graduatoria (con un punteggio pari a 1,20) e, per capirci, anche nel caso in cui ad un successivo colloquio orale dovesse raggiungere l’eccellenza (16 punti), non riuscirebbe a raggiungere nemmeno l’idoneità (totale di minimo 24/40esimi)».

Dice di più: «Sono disponibile a mostrare tutti i curricula dei partecipanti e far valutare ad ogni comune cittadino (ovviamente interessato al procedimento in qualità di parte, così come previsto dalla normativa della pubblica amministrazione,in tema di pubblicità degli atti dei concorsi pubblici), che da questa procedura si sente leso, i diversi requisiti dei partecipanti e valutare in prima persona se ravvisa ipotesi di disparità di trattamento».

Poteva agire preventivamente? «È superfluo sottolineare che non si può impedire ad un cittadino disoccupato, nemmeno se parente, di partecipare ad un concorso pubblico, ma è altrettanto ovvio ricordare che è doverosa l’astensione da parte dei commissari incompatibili per le più svariate ragioni». Questo Pignatelli ha fatto. Dopo avere riscontrato la propria incompatibilità, ha sostituito la propria persona con un altro dipendente dell’ente nella funzione di presidente della commissione esaminatrice. Gli atti confermano. Ma le domande sono state visionate prima di approdare in commissione? «Le norme vigenti che disciplinano le modalità di partecipazione alle selezioni indette dalla P.A. non prevedono la necessità di presentazione in busta chiusa delle domande di partecipazione», risponde Pignatelli.

La legge, aggiunge, «non dispone alcun obbligo in merito alla chiusura dei plichi, anche perché, tra le modalità di trasmissione delle istanze di partecipazione, vi è anche la trasmissione a mezzo p.e.c. (utilizzata in tutti i pubblici concorsi).

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