CRONACA ED EVENTI

Patenti Nautiche comprate a Carloforte. “Chat, bonifici e intercettazioni”

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Rassegna Stampa

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REDAZIONEOperazione Easy License della Guardia Costiera: scattati gli arresti, decine di indagati. Già sequestrati circa 50 patenti, frutto della presunta corruzione.

Lo rende noto il quotidiano L’Unione Sarda.

Analisi dei dispositivi informatici sequestrati, ma anche intercettazioni,  analisi  sulle movimentazioni bancarie e sul contenuto di alcune chat: sono alcuni degli elementi dell’indagine “Easy License” condotta  dal Nucleo Speciale di Intervento  del corpo delle Capitenerie di Porto, con la collaborazione e il supporto della Guardia Costiera di Cagliari e Olbia, sotto la direzione della Procura di Cagliari, che ha fatto emergere un vasto giro di corruzione per il rilascio di patenti nautiche in Sardegna: gli attestati venivano rilasciati senza che chi li acquisiva avesse mai sostenuto l’esame e, in certi casi, neanche le visite mediche. 

Nel complesso sabato mattina sono state eseguiti un provvedimento di custodia cautelare in carcere, cinque misure cautelari agli arresti domiciliari e cinque misure cautelari dell’obbligo di presentazione presso gli uffici di Polizia Giudiziaria.

In carcere è finito il luogotenente Pierpaolo Spagnolo, 57 anni, ex vicecomandante della Capitaneria di porto di Carloforte.

Mentre il giudice ha disposto gli arresti domiciliari per:

  • Palmerio Bodanodi Villacidro 
  • Nicola Peddio di Quartu 
  • Giorgio Cicudi Iglesias 
  • Domenico Bisesti di Sestu
  • Carlo Puggioni di

Disposto, invece, l’obbligo di firma in caserma per:

  • il manager pubblico Roberto Raimondi – (già indagato per corruzione nella la vicenda delle nomine della Regione: avrebbe ottenuto un incarico dall’ex governatore Christian Solinasin cambio della promessa di una laurea ad honorem in una università albanese e docenze in un ateneo privato),
  • Luca Bruzzese di Quartu 
  • Vittorio Velottodi Olbia 
  • Massimo Baliadi Carbonia
  • Giuseppe Cirronisdi Villacidro.

Stralciate 48 posizioni, molte delle quali perché hanno chiesto di patteggiare, nelle 186 pagine di misura compaiono i nomi di 36 persone che, per l’accusa, avrebbero ottenuto la patente dall’ex comandante della Capitaneria di Carloforte, ora in pensione, Paolo Pellegrini di Iglesias. 

  • Pierpaolo Cuidi Iglesias
  • Antonio Stefano Deriudi Portoscuso 
  • Paolo Sanna di Sestu 
  • Efisio Putzoludi Iglesias 
  • Andrea Sovrano di Quartu 
  • Aldo Fotidi Portoscuso 
  • Simone Pintus di Cagliari 
  • Luigi Lai di Carbonia 
  • Giuseppe Dedoni di Cagliari 
  • Fabio Espis di Sarroch 
  • Mario Fabio Puddudi Iglesias 
  • Gianluca Argiolas di Cagliari 
  • Ivan Mura di Iglesias 
  • Efisio Ibba di Quartu 
  • Adriano Atzoridi Domus de Maria 
  • Ferruccio Secci di Carbonia 
  • Roberto Padricelli di Carbonia 
  • Marco Romanodi Carbonia 
  • Andrea Orgiu di Isili, 
  • Efisio Pisu di Maracalagonis 
  • Fausto Pisano di Sestu 
  • Andrea Cui di Iglesias 
  • Gianluca Serra di Portoscuso
  • Umberto Olladi Iglesias.

La notizia dello scandalo era deflagrata circa un anno e mezzo fa, dopo la scoperta che nella Capitaneria di Carloforte venivano “regalate” decine di patenti nautiche senza che vi fossero gli atti dell’avvenuto superamento dell’esame.

In realtà il sostituto procuratore Andrea Vacca, con una task force formata dai militari del Nucleo speciale investigativa del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia Costiera arrivati da Roma, coadiuvati dai militari delle capitanerie di Cagliari e Olbia, stanno lavorando all’inchiesta ormai da quasi tre anni.

Al centro dell’indagine c’è stato, da subito, il luogotenente Spagnolo che era stato per dei periodi reggente della Capitaneria di Carloforte.

Per la Procura il metodo per “regalare” patenti nautiche sarebbe stato collaudato: a fronte di una imprecisa somma di denaro o di altre utilità, il sottufficiale avrebbe falsificato il verbale attestante la partecipazione all’esame. Ma siccome ogni patente è firmata dall’ufficiale più alto in grado della Capitaneria, per evitare che il comandante si accorgesse di qualcosa, venivano presentate finte denunce di smarrimento a polizia e carabinieri. Da qui la concessione di un duplicato.

La contestazione si riferisce a fatti accaduti nel 2019 e il procedimento è stato avviato nel 2022.

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