CRONACA ED EVENTI

Per non dimenticare: “Dopo un mese, il Reparto di Medicina del Paolo Merlo è ancora chiuso”

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Giusto… per non dimenticare

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LA MADDALENA – Per protesta il Sindaco Fabio Lai aveva ammainato la Bandiera dei 4 mori, due consiglieri di opposizione (Gulino e Giudice) avevano inviato una diffida alla ASSL di Olbia e alcuni politici di serie “A” – (Cappellacci di Forza Italia e Deidda di FdI) – avevano addirittura mobilitato le Forze Armate per l’invio a La Maddalena di 4 medici militari per poter riaprire con immediatezza il Reparto di Medicina Interna del Paolo Merlo di La Maddalena. Infine, anche l’intervento dei sindacati che ottenevano dal Prefetto di Sassari l’ordine di far riaprire il servizio, non ottemperato dalla ASSL di Olbia.

Tutto questo teatrino accadeva in quest’ultimo mese di Luglio – (in pieno regime estivo), dopo che la Direzione Sanitaria Aziendale di Olbia aveva disposto la chiusura del Reparto, trasferendo i pazienti a Tempio e Olbia, a causa della mancanza di medici da inviare in ferie obbligatorie.

La settimana scorsa, poi, la gara dei politici a chi sarebbe arrivato per primo all’apice della gloria, con l’annunciata riapertura del servizio, ma il “NO secco” della ASSL ha messo nuovamente all’angolino i nostri facinorosi eroi-politici facendogli fare l’ennesima pessima figura.

Insomma, ad un mese dalla chiusura del Reparto di Medicina interna del nostro Ospedale, non è cambiato nulla: Il Reparto resta chiuso, senza se e senza ma, con il più totale fallimento della politica!

Da notare, che in tutta questa confusione (ben predisposta), il principale assente è sempre lui: l’assessore Regionale alla Sanità Mario Nieddu (Lega)… che – a quanto pare – conta quanto il due di briscola…

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Arrivati a questo punto, non sarà il caso di fare due chiacchiere…
con il Procuratore della Repubblica?

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Art 328 C.P. (Omissione di atti d’ufficio) – Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.

Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.

Art. 340 C.P. (Interruzione di Pubblico Servizio) – Chiunque, fuori dei casi preveduti da particolari disposizioni di legge [330, 331, 431, 432, 433], cagiona una interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, è punito con la reclusione…

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